#349 - 6 aprile 2024
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Attualità

Dalla Risurrezione alla Speranza
Il difficile cammino dell'uomo

La gioia assente

di Amanzio Possenti

E’ triste pensare alla Pasqua segnata da guerre, eppure anche quest’anno non abbiamo incontrato la Pace, bene supremo legato alla Risurrezione, anzi siamo peggiorati con l’aggiunta alla tragedia in Ucraina di nuove azioni belliche nella tormentatissima Palestina tra Israele e Gaza.

La gioia assente

Mentre l’inno pasquale è invito indistinto alla Gioia in Cristo Risorto e i cristiani la fanno propria nel segno di Gesù che vince la morte, questa regna atroce fra vittime di bombardamenti, case distrutte, lacrime di dolore immenso, soldati che muoiono, assenza di Gioia partecipe.
L’uomo non sa fermarsi a meditare su guerre che ne innescano altre, ad individuare nella bellezza dei rapporti d’armonia fra i popoli il senso insostituibile della convivenza, a capire che distruggere vite fra stragi e orrori è enormità intollerabile, miseria senza speranza: il linguaggio umano si disumanizza e getta nello strazio intere ed inermi popolazioni.

La gioia assente

Addio felicità ricercata. Tra volontà di potenza aggressiva, autodifesa, violenze inaudite e rabbrividenti, reazioni esasperate, crudeltà orribili, imposizione della forza, difficoltà a trovare le ragioni di una negoziazione di pace - parola dimenticata nei vocabolari fondati su un lessico che cancella ogni Valore - il mondo si ritrova schiavo di aberrazioni e di progetti di vendetta.
Come non bastasse e la Pasqua non inducesse a ripensare alle nostre impietosità e a guardare con umiltà dentro l’anima per amare e non per dividere, si profila la prefigurazione dell’uso (possibile e minacciato) dell’ arsenale atomico-nucleare, che turba la quiete umana e soprattutto rende l’umanità prigioniera di conseguenze inimmaginabili qualora dalle minacce verbali e dai muscoli mostrati con prepotenza si passasse - spero ardentemente di no – al lancio di codesti strumenti micidiali.

La gioia assente

La Pasqua è segno di amore, di tenerezza scambiata, di desiderio di stare insieme nel rispetto reciproco.
Cristo è Risorto anche per consentire alla fraternità umana di riunirsi nella pace e di convivere con essa senza distinzioni di popoli e culture.
Se comprendessimo di essere tutti fratelli nella medesima barca di vita e ci comportassimo come tali con convinzione e fede, il futuro non aggiungerebbe ulteriori segnali di morte nello scontro fra superpotenze pronte a competere per dominio non nella letizia della fraternità: che Francesco continuamente invoca e proclama affinchè prevalga l’Amore rasserenante del Risorto. E torni il sorriso della speranza.

La gioia assente

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