#349 - 6 aprile 2024
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Attualità

Dalla Risurrezione alla Speranza
Il difficile cammino dell'uomo

La gioia assente

di Amanzio Possenti

E’ triste pensare alla Pasqua segnata da guerre, eppure anche quest’anno non abbiamo incontrato la Pace, bene supremo legato alla Risurrezione, anzi siamo peggiorati con l’aggiunta alla tragedia in Ucraina di nuove azioni belliche nella tormentatissima Palestina tra Israele e Gaza.

La gioia assente

Mentre l’inno pasquale è invito indistinto alla Gioia in Cristo Risorto e i cristiani la fanno propria nel segno di Gesù che vince la morte, questa regna atroce fra vittime di bombardamenti, case distrutte, lacrime di dolore immenso, soldati che muoiono, assenza di Gioia partecipe.
L’uomo non sa fermarsi a meditare su guerre che ne innescano altre, ad individuare nella bellezza dei rapporti d’armonia fra i popoli il senso insostituibile della convivenza, a capire che distruggere vite fra stragi e orrori è enormità intollerabile, miseria senza speranza: il linguaggio umano si disumanizza e getta nello strazio intere ed inermi popolazioni.

La gioia assente

Addio felicità ricercata. Tra volontà di potenza aggressiva, autodifesa, violenze inaudite e rabbrividenti, reazioni esasperate, crudeltà orribili, imposizione della forza, difficoltà a trovare le ragioni di una negoziazione di pace - parola dimenticata nei vocabolari fondati su un lessico che cancella ogni Valore - il mondo si ritrova schiavo di aberrazioni e di progetti di vendetta.
Come non bastasse e la Pasqua non inducesse a ripensare alle nostre impietosità e a guardare con umiltà dentro l’anima per amare e non per dividere, si profila la prefigurazione dell’uso (possibile e minacciato) dell’ arsenale atomico-nucleare, che turba la quiete umana e soprattutto rende l’umanità prigioniera di conseguenze inimmaginabili qualora dalle minacce verbali e dai muscoli mostrati con prepotenza si passasse - spero ardentemente di no – al lancio di codesti strumenti micidiali.

La gioia assente

La Pasqua è segno di amore, di tenerezza scambiata, di desiderio di stare insieme nel rispetto reciproco.
Cristo è Risorto anche per consentire alla fraternità umana di riunirsi nella pace e di convivere con essa senza distinzioni di popoli e culture.
Se comprendessimo di essere tutti fratelli nella medesima barca di vita e ci comportassimo come tali con convinzione e fede, il futuro non aggiungerebbe ulteriori segnali di morte nello scontro fra superpotenze pronte a competere per dominio non nella letizia della fraternità: che Francesco continuamente invoca e proclama affinchè prevalga l’Amore rasserenante del Risorto. E torni il sorriso della speranza.

La gioia assente

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