Inflazione
di Amanzio Possenti
Il su e giù della inflazione – bestia nera che fissa gli alti e bassi della nostra economia di spesa in ogni trimestre e poi del movimento annuale - è rimasto a quota zero nel terzo trimestre del 2023. Nessuna crescita e nessuna decrescita. Se lo si confronta con il Pil del trimestre precedente che fu di -0,4,ci...si rallegra, ma non è il caso, visto l’andamento blando, senza scosse.
In Europa la Germania è sotto lo 0, la Francia appena sopra dello +0,1, solo la Spagna (+0,3) viaggia sul positivo.
Il carovita è rimasto invariato, dice l’Istat, ma le difficoltà della popolazione meno abbiente permangono, non migliorano; non ci sono prospettive di buon respiro anche se l’inflazione casalinga appare la meno oppressiva rispetto all’Eurozona. Ma il cammino resta incerto per tutti, almeno finchè prevarranno i costi attuali tra agricoltura, industria e terziario, perlopiù in aumento, con l’aggiunta di bollette che certamente fanno soffrire a dispetto delle speranze che confidano in una (consistente?) riduzione di carico economico.
L’Italia resta in attesa di migliorare globalmente - da sei mesi è ‘ferma’- soprattutto nei confronti delle categorie più deboli, i mezzi e la buona volontà di aziende e lavoratori non le mancano in ambito di spinta; i mercati, tra impennate e cadute, non sempre sostengono un cammino socialmente confortante. L’inflazione, pur se né su né più bensì stazionaria, si colloca come un giudizio permanente - spada di Damocle - sulla possibilità di una crescita capace di ridare fiato ad una economia lenta e indicarne il percorso idoneo a donare speranza a milioni di disagiati.