Sotto ogni latitudine instancabilmente
Cercare la pace
di Amanzio Possenti
Se la pace è la grande e globale richiesta - ancor più, davanti alle guerre in atto - Medio Oriente (Israele-Hamas) e Ucraina (invasione della Russia) - si resta allibiti e umanamente sconfortati di fronte alla facilità con la quale la si ignora, essendo fondamento essenziale della convivenza civile.
Non solo sconfortati, anche delusi e amareggiati poichè si scopre che di fatto è osteggiata nel momento stesso in cui la si invoca. Sono talmente tanti i paletti posti a presidio di chi la deve trattare e far maturare, che pare scoraggiare; le limitazioni e opposizioni si moltiplicano, ma non si deve rinunciare.
Lo ricorda frequentemente papa Francesco che esorta ad impegnarsi comunque e senza sosta - nella preghiera, nella azione e nella diplomazia - perché ricercare la pace è un modo di vivere e di amarsi, contro le sollecitazioni che vorrebbero l’uomo costantemente in lotta con il suo simile.
E dal tempo remoto di Caino, fattosi nemico di Abele, che l’uomo si attiva nel cercare la guerra piuttosto che inseguire con pari determinazione il valore insopprimibile della pace, armonia indispensabile allo sviluppo umano.
Dicevo della preghiera: essa è fonte primaria di speranza e anima di un cammino rasserenante che, inoltrandosi sulla via tormentata verso la pace, apre a sentimenti nuovi di concordia : il bisogno di vivere insieme da fratelli, mai da nemici (anche quando orrori, nefandezze, criminalità e spietatezze indurrebbero a pensare il contrario).
Per la pace - che non è un optional, è il bene per eccellenza - occorre schierarsi ognuno e tutti in un solo animo e desiderio: il sole dell’amore vicendevole potrà finalmente ricomparire.