#336 - 23 settembre 2023
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Televisione

Televisore gioia e dolore

Zapping

Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

“Donne! E’arrivato l’arrotino! Donne!”: l’abbrivio esortativo non è un rigurgito “sessista” – virgolettiamo, con un pizzico di imbarazzo, il soverchiante aggettivo plurisibilante, tanto caro ai dilaganti feticisti dei diritti…ci siamo cascati anche noi che giurammo e spergiurammo di mai accoglierlo nel nostro vocabolario – ma, più urbanamente, un chicca estrapolata dal programma “Uno mattina in famiglia” che, nuovamente, propone la rubrica domenicale, utilissima, “Pronto soccorso linguistico”, curata, fino alla scorsa stagione, dal professor Francesco Sabatini, già Presidente dell’Accademia della Crusca, al quale è appena succeduto, nel ruolo sia accademico che televisivo, il professor Paolo D'Achille, esordiente in TV proprio la domenica appena trascorsa.
Si è parlato, tra i vari temi affrontati, del vasto lessico relativo ai mestieri. Da qui la riproposta del celeberrimo frammento audio che ci ha riportati, proustianamente, in illo tempore, quando lo psichismo umano era meno inchinevole allo sconquasso emotivo e difficilmente sarebbe andato in frantumi per colpa del vocabolario. E come non riandare, con anacronistica pindarica impudenza, inseguendo a ritroso i decenni e i barbagli di una memoria che non sempre ci assiste, al vecchio film comico “Totò e Cleopatra” e alla gustosissima gag sui traci e sui proci? Ma evitiamo di indugiare oltre e di sollecitare oltremisura i nervi riottosi di qualche malcapitato lettore.

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Si sta facendo a gara ad invitare, nei salotti mediatici, il personaggio del momento, il generale Roberto Vannacci, uomo d’azione, paracadutista della “Folgore”, che ha ricoperto delicati ruoli di comando durante la guerra in Afganisthan ed in Iraq. La pubblicazione del suo libro, “Il mondo al contrario” ha polarizzato l’opinione pubblica, scatenando una simpatia silente, a giudicare dalle vendite a quanto pare straordinarie, e un’avversione rumorosa e decisamente aggressiva. Lo abbiamo visto, in settimana, ospite di Mario Giordano e di Bianca Berlinguer sulle reti Mediaset. Ciò che colpisce di quest’uomo, al di là di come si vogliano giudicare le sue tesi – non proprio ideologicamente in linea con i tempi, ma questo non è detto che sia un male - è la lucidità e la pacata fermezza con cui chiarisce e difende il proprio pensiero. Vero è che la Berlinguer ha scelto un detrattore francamente inadeguato, il giornalista di Repubblica Stefano Cappellini la cui dialettica corriva e astratta rabberciata con frasi fatte e rifatte avrebbe potuto indirizzarsi contro qualsiasi ipotetico nemico ideologico.

Vannacci è in grado di tenere desta l’attenzione e di suscitare interesse. Una qualità che invano abbiamo cercato negli interventi, sempre un po’ spocchiosi, della prematuramente defunta Michela Murgia, intellettuale e opinionista dal pensiero ideologicamente scontato e, per quanto ci riguarda, inutile.

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Con rinnovato interesse abbiamo assistito alla ripresa della storica trasmissione Elisir, dedicata alla medicina e condotta da Michele Mirabella e da Benedetta Rinaldi , un programma che ha il gran pregio di avvicinare gli spettatori, con rigore e leggerezza, al complesso universo dell’arte medica fornendo loro numerosi strumenti di comprensione. Che Ippocrate lo assista e ne abbia cura!

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