#334 - 8 luglio 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Poesia

In riferimento al 18 luglio 1610: morte di Caravaggio
Omaggio al pittore con i versi in lingua dell'Urbe

Caravaggio

di Angelo Zito

Stamme a sentì te vojio riccontane
la storia de ‘n pittore origginale
sceso da le pianure de Milano
pe’ viení a trovà fama e ricchezza
da le parti de Roma papalina.
Invece de trovà quanto cercava
quella co la farce lo fermò a la spiaggia
a sputà sangue e sabbia tra le mani.
Tra li ladri li magnaccia le mignotte
co’ quarche amico de stanza a li palazzi
tirava co’ li colori fino a notte.
Er sangue riccontato su la tela
jera compagno de strada e de bordello,
le mani in tasca nun se le teneva
mó cià er pennello, appresso cià la spada.
Er cardinal Del Monte e Giustiniani
lo fecero conosce dentro Roma
e lui dipinse er sacro ner profano:
la madonna che pare “morta gonfia”
e li santi deformi a piedi ignudi
stravorsero er concetto der divino.
Ma fu tradito pe’ corpa de ‘na spada
ficcata in petto a un compagno d’osteria.
Condannato a la pena capitale
Scappò co’ l’aiuto dei Colonna
Napoli, Marta, Sicija “torno a Roma
speranno che Paolo V me perdoni”
Ma li quadri in cambio de la grazzia
annorno a fonno dentro quer mare
che lo lasciò co la rena tra le mani
a maledí quer monno maledetto
ner quale aveva portato nova luce.

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