Frontiera
di Dante Fasciolo
Nel tempo fu una sola pietra
posta a delimitare un confine,
io coltivo questa terra, tu l’altra.
Semplice, accettata, rispettata
la linea indicata tra i campi.
Poi solchi, staccionate, muretti
a delimitare sconfinamenti,
abusi e prepotenze.
Nasce la carta dei terreni, il catasto,
la carta fisica del territorio.
Ecco confini naturali tra città,
nazioni, continenti…
accordi, accomodamenti, patti…
ma qualcuno dissente
e carica il cuore di risentimento.
Ecco il punto focale, il nostro cuore.
Cosa delimita il nostro confine?
qual è la linea che demarca l’agire?
La misura bene/male, giusto/onesto
unisce o separa me stesso dall’altro?
Sulla bilancia in otto miliardi…
oscillano paurosamente i confini terreni,
debordano cuori e sentimenti
pietre, solchi, staccionate e muri
perdono valore, perdono senso.
Voragini fisiche feriscono il pianeta,
manca la consapevolezza del senso della vita,
saltano sintonie tra uomini e nazioni.
la morte si fa misura si confine e di frontiera
e certifica il Si-si No-no di ciascuno.
Il cammino della storia esige oggi
un nuovo catasto dello spirito umano
per delineare con forza
Nuovi Cieli e Nuova Terra.