#316 - 15 ottobre 2022
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Poesia

Riferimenti biblici:
Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti,
che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni.
Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde,
eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio. (Ezechiele 13,3.8)

Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io ho trattato gli Egiziani
e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così saprete che io sono il Signore!". (Esodo 10,2)

Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta,
perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.
Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati;
siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi. (2 Corinti 4,7-9)

Colapesce

Di Paolo Ferrante

Immagine di Connie Sciacca

Paradiso di natura e d'arte in terra,
Sicilia,
spazio di monti e di pianori
spazio posto tra cielo e mare,
spazio vitale prossimo alla morte.
Non ci sarà più in te
odore di ginestra
o fiamme laviche che s'alzano in cielo
o mandorli in fiore in inverno.
Spenta sarà la luce del tuo sapere,
sepolta l'arte che t'adorna di bellezza.
Tutto finirà in fondo al mare,
novella Atlantide.
Sono tre le colonne che ti reggono a galla,
una è vergine e forte e bella,
una è incrinata ma forte ancora di spalla,
la terza,
ah, la terza!
La terza,
più prossima all'etneo fuoco,
è corrosa e sta per crollare.
Un urlo continuo d'allarme
lanciano le sirene dal profondo mare.
Tutti siamo scesi in piazza
per dirci addio
e addio all'Isola d'amore.
Davanti al cedimento
opaca e triste rassegnazione segna il nostro viso.
Notte scura, notte di lutto e di pianto,
notte di spettri e di prossima catastrofe.
Un tuono squarcia il cielo notturno
e una voce s'ode chiara:
«Cervelli ottusi,
ottenebrati dal tempo che passa,
ubriachi di pessimismo,
l'Isola non crollerà!
Tornate nelle vostre case.
Il letargo ha spento ogni vostra memoria?
Colapesce è ancora in fondo al mare
e sostiene perenne quella colonna.
Bandite da voi
i profeti di sventura,
quelli che uccidono il ricordo
e tornando a casa
raccontate ai vostri figli
del mitico eroe
che porta sulle spalle
il peso dell'amata Isola».

Colapesce

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