#314 - 17 settembre 2022
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Arte

Italiano l' artista di successo in Francia

Renato Parigi

di Amanzio Possenti

Un cittadino di Treviglio che porta il cognome di Parigi ed è scultore, disegnatore e pittore di alto e riconosciuto profilo internazionale è certamente il più idoneo ad essere considerato una ‘stella dell’arte’ contemporanea nella omonima capitale francese : come difatti accade da parecchi anni mentre la critica francese lo annovera fra i ’grandi’ artisti in attività.
Pochi a Treviglio - sua città natale (in provincia di Bergamo) dove è vissuto fino ai venticinque anni e dove talvolta torna sia... per ‘ripassare’ il dialetto sia per incontrare gli amici rimasti - conoscono la vicenda artistica di Renato Parigi: nato nel 1939, si è trasferito in terra francese (Paris) nel 1964 grazie al biglietto di andata in treno rilasciatogli dal suo indimenticabile Maestro di scultura a Brera, Marino Marini, uno fra i più rinomati scultori del Novecento.
Da quell’anno Renato Parigi si è ’fatto da sè’, nel senso che ha percorso un impegnativo tragitto di esperienze tra disegno preparatorio e gusto della ricerca dello spazio, in forme caratterizzate da movimento e volumi, in composizioni ardite.

Renato ParigiRenato Parigi

Già quando viveva nella casa familiare a Treviglio, in centro città, con i genitori e il fratello Aldo (classe 1931,da anni emigrato in Australia e con ottimo successo lavorativo) - racconta con dovizia di memorie giovanili il suo amico e concittadino Massimiliano Stedile, classe 1935, al quale continua ad inviare volumi che parlano della sua arte, mantenendo costanti colloqui telefonici ed anche incontri - manifestava l’indole dell’artista scultore; pur se aveva lavorato per un anno in Same, aveva poi scelto, anche con sacrifici propri e di famiglia, di frequentare l’Accademia di Brera a Milano, sua rampa di lancio, fra scultura, pittura e scenografia . Poi la trasferta vincente a Parigi, la metropoli dall’omonimo cognome. Oggi vive nella capitale francese, con altra residenza in un maniero a Squiffiec.

Renato ParigiRenato Parigi

Renato Parigi ha risposto così al suo intervistatore Laurent Boudier, come si legge in uno dei volumi che lo riguardano:’ Sono convinto che niente può essere datato in arte, ogni opera si colloca in un tempo che le è proprio, essa è frutto di un momento, sfugge alla sua epoca...Attualmente gli artisti s’esprimono attraverso l’oggetto, la fotografia, l’installazione, ma si vorrà un giorno camminare di nuovo nei passi degli altri.’ La sua attenzione all’arte africana è un modo per sentirsi partecipe di un cammino le cui tracce sono state lasciate. A proposito dei moltissimi disegni da lui prodotti in continuo fermento ideativo, dei quali dice ‘essere un lavoro continuo, una profusione di parecchie centinaia di fogli’, ebbene li definisce ‘la tachicardia della mia vita’. Ricordando come durante il soggiorno in Africa ‘non potesse scolpire, bensì realizzare grandi fogli da disegno’, sente di valorizzare la forza maiuscola del disegno, prodromo della scelta scultorea. Il foglio ,il papier, ‘è scrittura e natura’, osserva: insomma il suo è un inno al valore del ’dessin’, nella forma.

Renato ParigiRenato Parigi

Quanto alle forme scolpite - testimoniate dalle molteplici opere, di varie dimensioni e di diverso materiale, dal bronzo al legno al marmo - emerge l’amore verso lo spazio creativo e narrativo, nel quale la forma diventa sostanza espressiva e tensione emotiva e il gusto del raccontare per immagini trasforma il tutto in un balenìo di sensazioni mobili e profonde, che stimolano occhio e mente e accompagnano, valorizzandola, la bellezza di una ininterrotta riscoperta di cumuli interiori partecipativi.
Una scultura di alto rango estetico, nella quale le storiche memorie culturali italiane permangono, come si rivela nelle mostre di Renato Parigi in corso in questi giorni fino a novembre in gallerie e chiostri della Bretagna.
Sotto lo sguardo della critica francese sempre positiva nei confronti dell’arte dell’emigrato artista italiano, divenuto un protagonista per il valore, la qualità e la sensibilità delle sue composizioni.

Renato Parigi

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