#305 - 23 aprile 2022
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Cultura e Società

Dalla nostra Liberazione all’Ucraina

XXV aprile

di Amanzio Possenti

Il nostro XXV Aprile, giorno storico, indimenticabile della Liberazione dall’oppressione nazista, si celebra quest’anno nella tragica coincidenza dell’aggressione russa all’Ucraina, dove alla barbarie e alla distruzione di vite e di cose da parte degli invasori si oppone la strenua ed eroica difesa del popolo aggredito.

XXV aprileXXV aprile

Mentre il rumore della guerra sempre più devastante allontana purtroppo la negoziazione e soprattutto la Pace – quella vera, e non posticcia, ripetutamente invocata da Francesco – la memoria del XXV Aprile ripropone un momento-chiave della storia di casa nostra.

L’indicazione principale proviene dalla riconquistata libertà, concetto e gesto fondamentale nella vita del popolo italiano uscito da una guerra terribile durata cinque anni e da una occupazione fra violenze, sacrifici e crudeltà.
La libertà consente a noi e ai popoli europei dopo la seconda guerra mondiale – milioni di vittime e infiniti strazi - di vivere in pace, conseguenza primaria della libertà: l’una e l’altra collegate in un indispensabile rapporto di convivenza civile.

XXV aprileXXV aprile

Oggi l’arbitraria e funesta ‘operazione militare speciale‘ - così definita dalla Federazione russa che rifugge dal chiamare guerra l’azione violenta della invasione - rimette in campo il valore indefettibile della libertà, fatta oggetto di inaccettabili comportamenti contro il popolo ucraino mentre richiama noi, epigoni del XXV Aprile 1945, a rivalorizzare e difendere con determinazione il dono della libertà, bene e presidio supremo. Irrinunciabile.

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