#285 - 8 maggio 2021
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Cultura e Società

Di striscio

Impegno gratuito

Gratuità merce rara e preziosa ma contestata

di Amanzio Possenti

Gratuità, se ne parla poco in un’epoca in cui tutto è denaro.
Siccome il trend è quello del ’fare soldi’ e non sempre del farli in modo corretto e funzionale non trascurando i molti che soldi non ne vedono per niente oppure pochini, la gratuità si propone come una chimera, lontana dall’esperienza umana tradizionale.
Eppure è qualcosa che trasforma l’aridità del cuore dandogli senso e battito gioioso: ce ne accorgiamo ogniqualvolta un piccolo gesto di dono - nel disinteresse alle cose - ci rasserena e fa osservare la realtà in modo positivamente partecipe.

La gratuità sta diventando merce rara tra gli uomini, se si eccettuano coloro che la praticano con amore e disponibilità semplice, senza interessi retrostanti; essa certamente ’ripaga’ non in termini economici bensì nella ‘follia’ - così considerata – del dare senza chiedere nulla in cambio.
Lo ricordava Gesù rivolgendosi alle persone del suo tempo e lanciando un messaggio al mondo futuro: che ‘vantaggio’, morale ed esistenziale, si ha, se si prefigura una azione dai risvolti di gratitudine ricercata?

I molti volontari, sotto qualsiasi sigla operativa, dimostrano di vivere la gratuità come un bene essenziale e non si aspettano nè ringraziamenti nè osanna .Operano e basta.
Quanto grande è la differenza dai tanti per i quali il ‘quanto mi dai’ è il gesto preventivo e pregiudiziale di ogni azione.
Per costoro, gratuità è segno una inaccettabile ‘intrusione’ nemica, mentre di fatto è il seme prezioso di una convivenza che si fa amica.

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