#275 - 28 novembre 2020
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
turismo tempo libero

Inverno nelle vene

Di Claudio Bacilieri - Direttore di Borghi

La montagna è un’attrazione fatale. L’inverno è la sua stagione, dura e fredda come le rocce. E il Natale è il posto più bello dove adagiare l’inverno, nei labirinti dell’immaginazione. Se si è fortunati, si ritrova la strada che porta all’infanzia. E il Natale è lì ad aspettare, carico di doni, luci e affetti.

Inverno nelle veneInverno nelle vene

Natale significa venire al mondo, è il mistero della generazione. E se la nascita del Cristo è l’evento che lo determina, ricordiamo che per molto tempo i processi misteriosi della nascita e della fecondità hanno alimentato la venerazione per la maternità. Nelle società antiche questa venerazione si è trasformata nel culto della Dea Madre, origine del mondo e del suo rinnovamento.

Inverno nelle vene

All’alba delle religioni, la Terra Madre era la divinità suprema, adorata quasi ovunque.
La montagna richiama queste forze telluriche, soprattutto la montagna a dicembre, nelle notti in cui si sente l’inverno nelle vene.
Ignazio Silone ricorda la leggenda della Sacra Famiglia in fuga negli Appennini, inseguita dai carabinieri, la notte di Natale. Dopo la messa di mezzanotte, le famiglie in Abruzzo accendono il fuoco nel camino e lasciano nelle loro case la porta aperta e qualcosa da mangiare sul tavolo, affinché passando di lì la Sacra Famiglia possa rifocillarsi prima di riprendere la strada. La Sacra Famiglia è sempre in fuga, così come i pellegrini sempre camminano, valicano i monti, sentono fischiare il vento in inverno.

Inverno nelle vene

È con queste idee in testa che lasciamo le città invivibili, inquinate, desolate nella chiusura imposta dal virus, e inseguiamo, come scrive Michel Maffesoli (Del nomadismo, 2003), “la dimensione vagabonda di una vita che è allo stesso tempo fecondante, potente, brulicante”.
Per ritrovare il “sapore” delle cose vere non resta che la via di fuga. Un’arte della deriva, ovvero: “svincolarsi per meglio godere della prossimità delle cose”. Lo spazio diventa fluttuante, il tempo si riempie di intervalli, di pause, di soste dove prenderci di cura di noi stessi. Così, senza fretta, senza guardare i post-it con gli impegni appesi in cucina, senza compulsare ogni trenta secondi lo smartphone, entriamo dentro la montagna, l’inverno, il Natale.

Inverno nelle veneInverno nelle vene

Entriamo dentro i paesaggi che ci emozionano, dentro i paesi perduti, i borghi accovacciati dentro una conca, nella valle, o quasi sul punto di scivolare giù, se a sorreggerli è un ripido pendio. Scostando le tende della notte, apriamo la finestra: ci sorprende l’incanto di una nevicata.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.