#257 - 22 febbraio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterą  in rete fino alla mezzanotte di VENERDI 28 FEBBRAIO quando lascerą  il posto al numero 361. - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore č un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote č la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'č la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: č questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Ambiente

In collaborazione con Centri di Ricerca Universitari internazionali

Istituto di Ingegneria Ambientale del Politecnico di Zurigo

Cambiamenti climatici

Cambiamenti climaticiCambiamenti climatici

Nelle estati piĆ¹ calde sulle Alpi dovremo aspettarci una vegetazione sempre piĆ¹ rigogliosa a quote medio-alte, comprese tra 1.300 e 3.000 metri sul livello del mare, e fiumi sempre piĆ¹ secchi.
Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change dal gruppo dell'Istituto di Ingegneria Ambientale del Politecnico Federale di Zurigo, con il coordinamento dall'italiano Simone Fatichi e la collaborazione delle universitĆ  di *Trento, Montreal, dell'University College di Londra e dell'UniversitĆ  di Tecnologia di Vienna.

Cambiamenti climaticiCambiamenti climatici

Gli autori dello studio hanno utilizzato modelli al computer per analizzare come rispondono le foreste alpine ai periodi estivi caldi e secchi, prendendo come riferimento l'estate da record del 2003. "Abbiamo scoperto, a sorpresa, che la vegetazione a quote medio-alte, a differenza di quanto accade nelle valli, risponde positivamente, sottraendo acqua al terreno, e quindi al bilancio dei fiumiā€, ha spiegato all'Ansa, Fatichi. ā€œSecondo le nostre stime, il contributo della vegetazione alla riduzione della portata dei corsi d'acqua ĆØ di un ulteriore 30% rispetto a quello dato dal calo delle precipitazioni. Su scala annuale, tuttavia, i cambiamenti delle precipitazioni restano il fattore piĆ¹ importante per il bilancio idricoā€, ha aggiunto l'ingegnere ambientale.

Cambiamenti climaticiCambiamenti climatici

Lo studio potrĆ  aiutare a capire come le Alpi rispondono ai cambiamenti climatici, adattandosi alle temperature in crescita. "Ci aspettiamo che in futuro questo fenomeno di sottrazione di acqua al terreno da parte delle foreste alpine possa avvenire sempre piĆ¹ spesso in estati calde e secche, andandosi a sommare alla riduzione dei ghiacciai e alla diminuzione delle precipitazioni. Il rischio - ha concluso Fatichi - ĆØ che la gestione delle risorse idriche nell'arco alpino durante i mesi estivi possa diventare sempre piĆ¹ critica".

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit č realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessitą di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietą tra singoli e le comunitą, a tutte le attualitą... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicitą e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Alcune fotografie e immagini presenti sono tratte da Internet e Face Book , e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori fossero contrari alla loro pubblicazione, possono segnalarlo a dantefasciolo@gmail.com in modo da ottenerne l'immediata rimozione. Buona Lettura a tutti. grazie.