#253 - 21 dicembre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Teatro

Roma - Teatro Arcobleno (centro stabile del classico)

Mostellaria

La commedia del fantasma

di Federica Fasciolo

Dal 28 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, al Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico) la Compagnia Castalia, presenta Mostellaria (La commedia del fantasma) di T. M. Plauto, con l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro.

MostellariaMostellaria

Una delle commedie più divertenti e significative di Plauto, in cui è possibile riscontrare tutti gli elementi che hanno determinato la sua fortuna nei secoli. In essa esplode la forza dirompente dei personaggi plautini, popolari, colorati, caratterizzati all’estremo; maschere che valicano i secoli, fra cui spicca il servus callidus, il servo astuto, inventore di mille trovate esilaranti.
Un tipico esempio di “rovesciamento sociale”, che sta alla base del teatro plautino: giovani e servi, rispettivamente sottomessi alla potestà dei padri e dei padroni nella vita, sulla scena prendono il sopravvento, ribaltando ruoli e rompendo schemi.
Uno spettacolo coinvolgente per un pubblico di qualsiasi età, particolarmente adatto per trascorrere le Festività con tutta la famiglia.

MostellariaMostellaria

Nella nota di regia, Vincenzo Zingaro ricorda che l'opera appartiene al periodo centrale della sua attività ed è la rielaborazione di una delle trame più vivaci offerte dalla Commedia attica nuova: il Phàsma di Filemone. In essa esplode la forza dirompente dei suoi personaggi: popolari, colorati, caratterizzati sino al parossismo; maschere viventi, capaci di valicare i secoli, prototipi di tipologie senza tempo. Fra tutti, spicca l’emblematico personaggio del servus callidus, il servo astuto, inventore di mille trovate esilaranti, motore dell’azione che si dipana in avvincenti intrecci drammaturgici.

MostellariaMostellaria

E in questa commedia, Tranio incarna pienamente la proverbiale figura del servo plautino, dando origine, con le sue furbesche invenzioni, a una sequenza di situazioni comiche in cui, ad ogni rimedio escogitato, il precipitare dei fatti subito impone la necessità di trovare una ennesima soluzione, come in una sorta di “corsa agli ostacoli”. Gli fanno da contrappunto le intramontabili “maschere” dell’adulescens (il giovane innamorato) e del senex (il vecchio), in un gioco di equivoci, doppi sensi, ripetizioni e rovesciamenti, ai quali la lingua plautina fornisce scioltezza e versatilità, ingredienti fondamentali per rendere credibile “l’incredibile”, come solo il grande Teatro sa fare (una lezione di cui seppero far tesoro i nostri grandi Comici dell’Arte nel ‘500).

MostellariaMostellaria

Come nel Carnevale (prima nei Saturnali e ancor prima in Grecia nei riti dionisiaci) i codici comportamentali vengono scardinati, per un bisogno collettivo di ritornare al Caos primigenio, dove gli istinti la fanno da padrone. In realtà, si tratta di un rovesciamento momentaneo, destinato, al termine della rappresentazione teatrale, a lasciare il posto all’ordine socialmente stabilito. Il palcoscenico diventa così una “zona franca”, dove tutto si rimescola, per ritrovare alla fine un “rinnovato” ordine.
Così, nel finale della “Mostellaria”, la formula del perdono ristabilisce i precedenti equilibri, assicurando il lieto fine. Anche se questa può sembrare apparentemente una formula banale, in realtà, essa risponde a un bisogno altrettanto profondo dell’uomo di dominare le forze scatenanti del Caos.

MostellariaMostellaria

                info@teatroarcobaleno.it  -  www.teatroarcobaleno.it
AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessit di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidariet tra singoli e le comunit, a tutte le attualit... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicit e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libert di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.