#252 - 30 novembre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Scudi

di Giuseppe Sanchioni

Premetto di non essere mai stato a Taranto. In fondo, ho sempre pensato, è inutile andare fino a lì con un mezzo di locomozione e contribuire con la mia modesta parte di CO2 al cambiamento climatico globale quando posso respirare la mia dose di polveri sottili e di diossina direttamente qui a Roma, gratis e a chilometri zero, che fa tanto politically correct. Anche se c’era sempre la possibilità di andarci in barca a vela da Ostia, ma Greta mi ha preceduto.

Stabilito questo, è Taranto che arriva da me perché continuo a leggere notizie sulla situazione dell’ILVA che però, nella sua tragicità, è molto semplice: si tratta di decidere se morire di cancro lavorando oppure di fame disoccupati. Naturalmente, con la benedizione dei vari governi e sindacati dell’arco parlamentare succedutisi negli anni, che hanno trattenuto il respiro per tutto questo tempo.
Ma, come sempre in Italia, la tragedia si trasforma in farsa.
Perché o parliamo dei danni della vecchia gestione ed allora, siccome siamo nella patria del diritto, la responsabilità penale è personale.
Oppure, e nella patria del diritto tutto è possibile, parliamo della situazione attuale e futura e allora penso che non ci sia scudo che tenga.
Ma, siccome da tempo la fantasia è al potere, questa fantasia può essere capace di sviluppare situazioni risolutive di inverosimile semplicità ed efficacia.

Succede che i vari Enti e Casse previdenziali continuano a lamentarsi del fatto che pochi lavorano e quindi versano pochi contributi mentre tanti sono in pensione e per giunta vivono troppo a lungo. E allora, sull’esperienza di Taranto, perché la fantasia al potere non legifera un bello scudo penale per chi non si interessa più di curare gli anziani-pensionati, allo scopo di eliminarli velocemente e risparmiare sulla spesa pensionistica?
Un’idea geniale, come tutte quelle semplici. Per il tempo che serve si lasciano morire gli anziani senza conseguenze penali per chi non li cura e quando la proporzione lavoratori-pensionati si riequilibra si ritorna all’ancien régime e amici come prima.

Però, a pensarci bene, sono ormai vicino alla pensione e non vorrei aver fornito ai nostri fantasisti un metodo veloce ed economico da sfruttare per risolvere il problema dell’aumento dell’aspettativa di vita. No, fate finta che non abbia detto nulla, non ne parlate con nessuno, anche voi dovrete andare in pensione. Acqua in bocca!

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