Percentuali
di Dante Fasciolo
Se tiro una monetina in alto
ho il 50% di probabilità 
che esca il verso desiderato, e parimenti il 50% no.  
Se prendo l’auto ho il 50% di arrivare in tempo
all’appuntamento o al lavoro, oppure no.  
Se aspetto posta conto sul 50% che oggi  il postino passi,
oppure che rimandi a domani il suo giro…  
Insomma, viviamo un po’ tutti al 50%,
perché è il paese che vive al 50%.  
Infatti, i grandi comuni riducono 
le già poche corse degli autobus di città,
e  aumentano il prezzo del biglietto ;
aumentano i francobolli  
e diminuiscono i giorni di consegna della posta; 
diminuiscono i consumi alimentari  
ma aumenta la tassa per l’immondizia…    
I conti non tornano mai 
e  continuiamo a vivere alla rovescia. 
Tutte le grandi strade italiane sono intasate:
metà paese vuole altre strade,
metà si oppone con i blocchi.  
Occorre incrementare posti di lavoro e produzione, 
metà paese spinge leggi possibili,  
l’altra metà agisce sul freno.    
I costruttori  inneggiano alla costruzione di nuove case,
ma non riescono né a vendere né ad affittare
più di un milione di case nuove vuote.  
Non parliamo della giustizia,
che ha trasformato ormai i tribunali 
in teatri stabili per spettacoli burleschi.  
Terminiamo qui per carità di Patria, 
sarà duro riposizionarla  perchè 
il 50% di noi lavora per questo obiettivo
e il 50% di noi lo impedisce.   
Chi ci guadagna? Qui le percentuali cambiano:
continuando così il 10% dei ricchi 
diventano più ricchi;
il litigioso 90% continuerà a vivere rovesciato.