#229 - 27 ottobre 2018
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Humour (non sempre) per riflettere

Piogge

di Giuseppe Sanchioni

Sono successi due fatti che, a mio avviso, sono strettamente collegati. L’autorità governativa, tramite la famosa Manovra la cui difficoltà rasenta (ma non supera) quella di parcheggiare a Roma, ha messo finalmente e storicamente fuorilegge la povertà mentre domenica si è scatenato un temporale quasi tropicale nel quale, confidando nell’ottobrata romana, sono naufragato tra alberi pericolanti, sopraelevata allagata, raffiche di vento, fulmini che pareva giorno e bordate di grandine.

Cos’è che li collega? Ma come, non si capisce? Ma è evidente! Anche le autorità locali, prendendo ad esempio la fermezza e serietà delle autorità centrali, dovrebbero finalmente mettere fuorilegge i temporali, specialmente quelli con l’aggravante dei fulmini, della grandine e del vento.
Lo strumento lo sceglieranno loro che sono più addentro nel campo, forse con una circolare. Anche se penso che sarebbe consigliabile una delibera per questioni di autorevolezza. Però che usino quello che vogliono, a me interessa solo il risultato.

Inizialmente potrebbe bastare anche un provvedimento a tempo, così per vedere l’effetto che fa. Si potrebbero, in deroga, consentire i temporali solo di notte, all’apertura dei varchi in centro, tanto per pulire l’aria e le strade. Tutto questo per consentire alle varie attività di svolgersi all’asciutto e di poter circolare con la metro almeno nelle ore centrali del giorno, tanto poi di notte chiude.
Sarebbe praticamente un provvedimento a costo zero, non aggraverebbe il deficit e non impatterebbe sul Patto di Stabilità ed il suo 3 percento da non sforare. Anche se purtroppo non credo migliorerebbe il PIL di qualche altro decimale.

Ma se queste azioni sembrassero troppo drastiche e quindi a rischio impugnazione avrei anche un’alternativa. Si potrebbe obbligare il temporale che si volesse scatenare di giorno a fare domanda agli uffici competenti con adeguato anticipo presentando l’opportuna documentazione ed aspettando i tempi necessari della burocrazia. Questo ci farebbe guadagnare mesi di preparazione prima di ogni pioggia!
Ma soprattutto sarebbero provvedimenti più facili da attuare rispetto ad abolire la povertà.

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