#210 - 10 febbraio 2018
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore č un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote č la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'č la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: č questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

Paura vera

di Dante Fasciolo

Non c’è tegua sul fronte degli omicidi,
le cronache di ogni giorno abbondano di notizie:
mogli uccise dai mariti, figli uccisi dai padri, donne uccise dagli amanti…
ce n’è per tutte le tipologie e i dettagli fanno la differenza;
e perdurando l’accavallarsi delle cronache per giorni,
resta difficile memorizzare nomi e circostanze.
I numeri si impongono come grani di un rosario
e lo sconcerto affievolisce sempre piĂą.

Tuttavia, a scuotere l’assuefazione quotidiana,
di tanto in tanto, ecco un delitto piĂą efferato degli altri:
il caso della ragazza sezionata e nascosta in valigia
esplode a dismisura e punta deciso al colpevole,
un ragazzo nigeriano, clandestino, giĂ  titolare di malefatte.
E sebbene crescano i dubbi sulle dinamiche dell’atroce delitto,
la pelle nera basta ad accendere il fuoco:
e una mente malata ecco trasformare gli stranieri
in “negri” da abbattere col fucile per vendetta.

E’ solo un mattoide fanatico nazi-fascista?
Un solitario lupo assetato di sangue e rancore?
No, è un prototipo da salvaguardare,
infatti, ogni dove, si levano voci in sua difesa:
C’è il politico che aizza e lo indica come seme,
c’e chi teorizza il gesto inevitabilmente corretto,
e c’è la massa dei mentalmente repressi
che organizzano manifestazioni e scontri
per alimentare un odio capace di trasformare
in consensi e voti la paura latente
nelle fragili coscienze della societĂ .
L’incapacità di reagire di questo popolo
alla violenta, sottile politica del dileggio,
rende l’effettiva portata della paura
che ci trasciniamo colpevolmente dietro.

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