#190 - 14 aprile 2017
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 marzo, quando lascerà il posto al numero 362. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Pagine Preziose

Poema della croce

Antonio Tarallo - edizioni Ares - prefazione Mons. Rino Fisichella

Il legno della croce di Gesù di Nazareth - da due millenni oggetto di culto per i cristiani e fonte di ispirazione per pittori, scrittori, registi e poeti, credenti e non - è sulla copertina del Poema della croce, esordio letterario in versi di Antonio Tarallo, 34 anni, poliedrico artista romano, impegnato anche nella pittura e nel teatro.

Per entrare più direttamente nel mistero della Pasqua il giovane poeta e sceneggiatore romano ha scritto il “Poema della Croceâ€. Ispirandosi al genere antico delle sacre rappresentazioni, Antonio Tarallo, con alcuni altrettanto giovani attori, ha inaugurato un percorso di letture poetiche fra atenei, centri culturali e parrocchie.
Il libro ha la prefazione di Monsignor Rino Fisichella: “I versi di Antonio Tarallo sapranno accompagnare la mente e il cuore del lettore all'incontro con la manifestazione del Volto di Dio, non in un'idea astratta, ma nel volto personale e misericordioso di Cristo Crocifisso e Risorto».

Una lettura poetica della Passione e della Pasqua di Gesù da parte di un giovane scrittore emergente. Scrive ancora monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione nella sua Prefazione: “Troviamo nel Poema la domanda che diventa grido del Nazareno, ma che è domanda bruciante di ogni uomo: “Chi sono io? Chi sono io?â€. In questa domanda troviamo descritto, in forma poetica, lo scontro durissimo tra vita e morte, tra bene e male, tra giustizia e menzogna, che appartengono all’esperienza umana, ma che la Croce riesce a trasformare in possibilità di speranzaâ€.

Le undici stanze che compongono il poema, ripercorrendo i passi della Passione di Nostro Signore, riattualizzano il “dramma del tradimentoâ€, della “comunione rinnegata†e fanno riemergere la domanda: «Per quale colpa?». “È la «colpa» dell’amore – commenta Fisichella – che aiuta ad umanizzare, a dare un cuore di carne, invece del cuore di pietra della fredda normaâ€. Il Poema della Croce è stato presentato a Roma giovedì 30 marzo nell’Aula Magna della LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta),con la partecipazione di mons. Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma e del prof. Rocco Pezzimenti, ordinario di Storia delle Dottrine politiche e di tre voci recitanti – Giada Benedetti, Chiara Graziano, Valentina Taddei – che si sono alternate nella lettura di alcuni passi scelti dal testo. Le altre presentazioni a Roma già programmate sono l’ 8 aprile, nella Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte; il 9 aprile, presso il Centro internazionale giovanile San Lorenzo, alla presenza di mons. Guido Marini, maestro delle Celebrazioni liturgiche del Santo Padre; il 26 aprile, per la kermesse Pane e Olio, dell’associazione AiBi, la location ancora da definire; il 26 aprile, a Santa Maria in Trastevere, introduce il parroco, mons. Marco Gnavi.

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