#190 - 14 aprile 2017
AAAATTENZIONE - CARA AMICI LETTORI, DA QUESTO NUMERO IL GIORNALE DIVENTA MENSILE. LE NUOVE USCITE SARAN- NO AL PRIMO GIORNO DI OGNI MESE. iL NUOVO NUMERO 353 SARA' IN RETE IL GIORNO 1 lUGLIO. BUONA LETTURA A TUTTI. Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo cos alto da giustificare metodi cos indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il pi piccolo degli animali una delle pi nobili virt che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuer a massacrare gli animali non conoscer ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo il pi crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Iniziative

Altamura

Federicus

2017: Sesta edizione

L’edizione 2017 di Federicus apre un nuovo triennio di progetti, iniziative, rievocazioni.
La scelta del tema è stata ispirata da un verso del XIV canto del Purgatorio di Dante in cui il poeta rimpiange "Le Donne e ‘Cavalier, li Affanni e li Agi" di un mondo, ormai sulla via del tramonto, fatto di amore, gentilezza, coraggio e cortesia.
Questo è l’anno de Le Donne e ‘Cavalier : raccontare l’amor “fino” significa addentrarsi in uno dei temi più vivi del Medioevo. La società cortese fu la risposta laica al dominio culturale della Chiesa attraverso un nuovo modo di concepire valori e ideali.

La figura del cavaliere incarna non più e non soltanto virtù militari e guerresche come la prodezza, l’onore e la fedeltà, ma anche virtù civili quali liberalità, magnanimità e misura. La nobiltà è quella del cuore e non del sangue.
La donna diventa il simbolo e il soggetto intorno a cui ruota questo nuovo sistema, la fonte da cui dipartono e si originano i comportamenti più alti e gentili.
Rime, narrazioni, riti, cerimonie di investitura, feste, giostre e tornei, giardini incantati, amori languidi e segreti animeranno per tre giorni la festa medievale altamurana riportandoci indietro al tempo di quei nobili ideali.

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La storia di Altamura si compone di diverse fasi e spesso il dato storico si intreccia alla leggenda.
Certamente il personaggio in cui la città riconosce il suo fondatore o rifondatore è Federico II di Svevia (1194-1250).
Il primo controverso documento risale al 1232: è un privilegio federiciano in cui Riccardo da Brindisi, parente dell’imperatore, riceve su nomina imperiale, l’arcipretura della chiesa di Altamura. Detto documento prevedeva benefici ed esenzioni da ogni giurisdizione episcopale.
A questo periodo potrebbe risalire l’afflusso di gente nel territorio da tutto il circondario e non solo. Risale, invece, al 1243 un secondo documento in cui si presentano due rescritti imperiali che delimitano i confini della città di Altamura. Anche da questo documento risulta la provenienza eterogenea per lingua e rito della popolazione.
La comunità divenne un importante centro agricolo, dedito anche all’allevamento e con notevoli interessi fiscali da parte dello Stato.

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Perché mai Federico volle rifondare la città di Altamura ed edificarvi una cattedrale di cui non vide mai il completamento?
La tradizione vuole che la salubrità dell’aria e la bontà dell’acqua del luogo furono di ristoro per i soldati federiciani ammalati di peste, di passaggio in queste terre durante una crociata.
La semplice riconoscenza di un signore così potente non è sufficiente a giustificare una simile impresa. Allora diremo che l’amenità del posto, la strategia politica e difensiva, la personalità dell’imperatore e il suo amore per la Puglia favorirono la nascita e lo sviluppo di diversi centri nella regione.
E, mentre altrove l’imperatore edificava fortificazioni e castelli, per Altamura volle anche un luogo di culto: una cattedrale palatina, forse un monumentum che, come dice la parola stessa, ammonisse e ricordasse il prestigio, il potere, la magnanimità e liberalità di un re.
Federico morì nel 1250 e, con la morte anche di suo figlio Manfredi, ucciso nel 1266 nella battaglia di Benevento, si infranse il sogno imperiale svevo anche in queste terre.

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Oggi, il Progetto Fortis Murgia che organizza "Federicus", ha lo scopo di valorizzare ed esportare il territorio murgiano nei suoi molteplici aspetti, dal patrimonio storico-culturale locale, al paesaggio, all’enogastronomia, allo sport. Mascotte dell’ambiziosa iniziativa è il falco grillaio, piccolo rapace che abita lungo i tetti dei paesi murgiani, che si caratterizza per l’agilità e la grinta.
Ed il falco, nell’area murgiana, oltre ad avere una valenza naturalistica e simbolica, ha un rilievo storico, visto che Federico II di Svevia, rifondatore di Altamura e della sua Cattedrale e committente di castelli sopravvissuti al tempo, lo impiegava nelle sue battute di caccia.
Ecco perché, in maniera naturale, parallelamente all’attività sportiva e al falco grillaio, sono decollati i Laboratori Federiciani, momenti rievocativi attraverso i quali si è inteso favorire la formazione di gruppi spontanei in loco di sbandieratori, arcieri, timpanisti, giocatori oltre che dei gruppi di figuranti ed attori.
La contiguità tra l’attività sportiva e quella culturale ha consentito ai calciatori della FORTIS MURGIA di studiare i giochi dell’epoca federiciana per riproporli durante il corso della manifestazione.

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È opportuno, infine, precisare che il progetto rievocativo dell’intera manifestazione è finalizzato a favorire flussi di turismo culturale, nonché a provocare una ricaduta anche economica sul territorio murgiano.
Per questo, si intende promuovere un circuito che veda collegate le città federiciane pugliesi e lucane onde rivolgere ai turisti e agli studiosi un pacchetto completo, a tema, che consenta di intercettare l’interesse del visitatore e condurlo sulle tracce e testimonianze lasciate dall’imperatore del XIII secolo.

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