#167 - 19 settembre 2016
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerŕ  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo č cosě alto da giustificare metodi cosě indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il piů piccolo degli animali č una delle piů nobili virtů che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerŕ a massacrare gli animali non conoscerŕ  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo č il piů crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si č capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Editoriale

Foglie di fico

di Dante Fasciolo

Accordi sul filo della fiducia
segnalano fragili intese di pace.
Così nel mondo in subbuglio, così in Europa;
si attenuano lĂ  i rumori delle armi,
continuano qua i silenzi sui problemi
rotti di quanto in quanto da buoni propositi
mai portati a compimento.

Dal punto di vista italiano riteniamo
che bene ha fatto il nostro Presidente del Consiglio
a manifestare disappunto e contrarietĂ 
all’ennesimo rinvio dei provvedimenti
da prendere con decisione e coraggio
nel merito dei problemi che assillano l’Europa
rendendola pigra e matrigna.

Si potrebbero usare, riferiti all’Europa,
i versi del Canto sesto di Dante:
“Nave senza nocchiero in gran tempesta…”
laddove l’incapacità di decidere
rende una grande potenza economica e commerciale
una barchetta di carta e non un transatlantico
capace di far valere storia e virtĂą.

Non si può rimanere inermi di fronte ai massacri,
non si può rimanere indifferenti di fronte al dolore,
o di fronte al disagio, alla disperazione, alla fuga…
Accogliere e farsi carico degli altri in difficoltĂ 
è la regola prima della convivenza,
è il marchio che distingue la civiltà dalla barbarie,
è il punto fermo dell’umano anni 2000.

Se le persistenti guerre e le loro conseguenze
non vengono percepite dalla politica,
se potere e denaro occupano il primo posto,
il concetto di civiltĂ  sbiadisce, e lascia spazio
alla ribellione, alla violenza, alla rivolta…
allora, occorreranno molte e molte e molte
foglie di fico per coprire le vergogne.

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