#167 - 19 settembre 2016
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore č un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote č la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'č la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: č questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

Foglie di fico

di Dante Fasciolo

Accordi sul filo della fiducia
segnalano fragili intese di pace.
Così nel mondo in subbuglio, così in Europa;
si attenuano lĂ  i rumori delle armi,
continuano qua i silenzi sui problemi
rotti di quanto in quanto da buoni propositi
mai portati a compimento.

Dal punto di vista italiano riteniamo
che bene ha fatto il nostro Presidente del Consiglio
a manifestare disappunto e contrarietĂ 
all’ennesimo rinvio dei provvedimenti
da prendere con decisione e coraggio
nel merito dei problemi che assillano l’Europa
rendendola pigra e matrigna.

Si potrebbero usare, riferiti all’Europa,
i versi del Canto sesto di Dante:
“Nave senza nocchiero in gran tempesta…”
laddove l’incapacità di decidere
rende una grande potenza economica e commerciale
una barchetta di carta e non un transatlantico
capace di far valere storia e virtĂą.

Non si può rimanere inermi di fronte ai massacri,
non si può rimanere indifferenti di fronte al dolore,
o di fronte al disagio, alla disperazione, alla fuga…
Accogliere e farsi carico degli altri in difficoltĂ 
è la regola prima della convivenza,
è il marchio che distingue la civiltà dalla barbarie,
è il punto fermo dell’umano anni 2000.

Se le persistenti guerre e le loro conseguenze
non vengono percepite dalla politica,
se potere e denaro occupano il primo posto,
il concetto di civiltĂ  sbiadisce, e lascia spazio
alla ribellione, alla violenza, alla rivolta…
allora, occorreranno molte e molte e molte
foglie di fico per coprire le vergogne.

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