#158 - 16 maggio 2016
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animali

Tolti dai circhi sudamericani

Nuovo Habitat a Limpopo

Salvare i Leoni

In Africa sempre meno leoni, ma in Sudafrica…

Il numero di leoni in Africa diminuirà progressivamente nei prossimi due decenni.
Secondo un’analisi condotta dallo Pnas, un centro studi statunitense, in vent’anni il numero di questi grandi felini potrebbe ridursi del 47%.
le colonie di questi animali, considerati tra i simboli dell’Africa, dovrebbero ridursi anche nelle regioni orientali dove, negli ultimi anni, erano riusciti a sopravvivere e a riprodursi senza grandi difficoltà. Il declino risparmierà solo quattro nazioni Botswana, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe dove la popolazione dei leoni è destinata a mantenersi se non a incrementare leggermente.

Salvare  i Leoni

Proprio il Sudafrica è in queste settimane oggetto di un esperimento particolare.
Trentatrè leoni, salvati dai circhi in Colombia e Perù, sono stati trasferiti all’Emoya Big Cat Sanctuary dove intraprenderanno un percorso di graduale reinserimento nella natura.
I felini, secondo quanto riporta il sito www.africanews.com, sono stati portati con un volo speciale dall’America latina a Johannesburg, da qui, con uno speciale convoglio sono stati condotti alla destinazione finale: una riserva di 5mila ettari nella provincia di Limpopo.

Salvare  i LeoniSalvare  i Leoni

I leoni non verranno immediatamente rilasciati nell’ambiente selvaggio perché, dopo anni di cattività, non sarebbero in grado di sopravvivere alle minacce e non riuscirebbero a procurarsi il cibo necessario (anche perché i circhi hanno strappato loro i denti per renderli innocui). Per questo motivo, saranno avviati a un regime di «semilibertà» in cui potranno vivere liberi sebbene sempre in un’area relativamente ristretta e sempre sotto monitoraggio da parte di esperti che li aiuteranno nei momenti di difficoltà. Solo con il passare del tempo, tra qualche mese, quando si saranno abituati all’ambiente circostante, verranno inseriti in un contesto più ampio.

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«Questi animali – spiega Tim Phillips, vice presidente di Adi (Animal Defender International), l’associazione che opera in Colombia e che ha permesso la realizzazione di questo progetto – non avevano mai camminato sull’erba fino ad ora, non avevano mai sentito l’odore della terra. Ha un che di magico vederli arrampicarsi sugli alberi, cosa che di certo non avevano mai fatto».

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