#105 - 22 settembre 2014
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 30 ottobre quando lascerà il posto al numero 357. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Musica e Strumenti

testimoni Harpo Marx e l'Arpa Birmana

Arpa

di Giada Gentili

ArpaArpa

La mia personale idea dell'arpa è legato al mitico Harpo Marx, uno degli irresistibili fratelli, forse il più irriverente, quello, per capirci, che era muto. Imparò a suonare l'arpa da autodidatta, non eccellendo né nella danza né nel canto.
Lo zio Al Shean gli mandò un'arpa (anche se nell'autobiografia di Harpo, è scritto che fu sua madre Minnie Marx a mandargliene una). Harpo imparò come imbracciare propriamente il suo nuovo strumento trovando in un negozio l'immagine di una ragazza che suonava l'arpa. Nessuno in città sapeva come suonarla così Harpo l'accordò come meglio poteva: a senso.

Tre anni dopo scoprì che il suo modo di accordare lo strumento era sbagliato, ma nonostante diversi tentativi di raggiungere un'impostazione corretta, continuò sempre a suonare alla sua maniera (pare che addirittura dei maestri di arpa che egli chiamò per prendere lezioni rimasero affascinati dalla sua strana tecnica).
Harpo ottenne il suo nome d'arte durante una partita di carte al teatro Orpheum a Galseburg nell'Illinois: il padrone del teatro (Art Fisher) lo chiamò Harpo perché suonava appunto l'arpa (in inglese harp).

ArpaArpa

Vorrei citare inoltre un film straordinario: "L'arpa birmana" del 1956 di Kon Ichikawa. E' la storia di un soldato della seconda guerra mondiale che diventa un bonzo per espiare una colpa. Un senso di struggente e universale pietas pervade tutto il film, accompagnato spesso dal ritornello suonato con l'arpa. Il soldato Mizushima, alla fine del lungo percorso, non se la sente di far ritorno a casa e lascia i commilitoni con queste parole: " Ho superato i monti, guadato i fiumi, come la guerra li aveva superati e guadati in un urlo insano. Ho visto l'erba bruciata, i campi riarsi... perché tanta distruzione caduta sul mondo? E la luce mi illuminò i pensieri. Nessun pensiero umano può dare una risposta a un interrogativo inumano. Io non potevo che portare un poco di pietà laddove non era esistita che crudeltà. Quanti dovrebbero avere questa pietà! Allora non importerebbero la guerra, la sofferenza, la distruzione, la paura, se solo potessero da queste nascere alcune lacrime di carità umana. Vorrei continuare in questa mia missione, continuare nel tempo fino alla fine. "

ArpaArpa

Di tutti gli strumenti musicali l'arpa è il meno conosciuto e il meno suonato ma il cinema ha dato a questo singolare strumento una fama imperitura.
N.B. L'arpa è uno strumento cordofono a pizzico. Ha un'origine antichissima e i primi ad utilizzarlo furono gli egiziani nel 3000 a.C. Era conosciuto dagli ebrei. A Piasco, in provincia di Cuneo, c'è l'omonimo museo. L'arpa di Harpo Marx fu donata alla nazione di Israele.

ArpaArpa

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.