#138 - 26 ottobre 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N 354 GIOVEDI' 1 AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c' la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Danza

Per la prima volta a Roma Il lavoro di Enzo Cosimi

Teatro Vascello - Roma

Sopra di me il diluvio

Ispirato dal rapporto doloroso dell’Uomo con la Natura
nella società contemporanea.

dal 28 ottobre al 1° novembre 2015

Dopo il recente successo di pubblico e critica alla Nuova Piattaforma della Danza Italiana e al Teatro Elfo Puccini, all’interno del Festival MilanOltre, arriva per la prima volta a Roma "Sopra di me il diluvio" della Compagnia Enzo Cosimi, Premio Danza&Danza 2014 Produzione Italiana dell’anno.
Lo spettacolo ha debuttato alla Biennale Danza di Venezia nel luglio 2014 e da allora è ospite nei più importanti teatri e Festival italiani.

Sopra di me il diluvioSopra di me il diluvio

Dopo la creazione Welcome to my world, dedicato all’idea della fine del mondo, del verificarsi di una nuova Apocalisse, Enzo Cosimi prende nuovamente ispirazione dal rapporto doloroso dell’Uomo con la Natura nella società contemporanea.
Un rapporto scandito dalla danza scarna e ossuta di Paola Lattanzi, storica danzatrice della compagnia, che agisce in un campo percettivo vuoto, in uno stato irreale e visionario. Partiture di gesti, movimenti, in apparenza semplici ma che riportano alla complessità del lavoro sulla “presenza”, sull’atto performativo, sulla percezione del sistema nervoso a discapito di quello muscolare.

Sopra di me il diluvioSopra di me il diluvio

Esaurito il paradigma della postmodernità, si ipotizza l’apparire di un Nuovo Uomo che si affaccia ad un paesaggio arcaico, tribale di cui il continente africano rappresenta l’emblema. Un’Africa urlata, violata che, nonostante i massacri senza fine a cui è sottoposta da sempre, riesce a restituirci una visione di speranza.

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