#132 - 22 giugno 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di VENERDI 28 FEBBRAIO quando lascer il posto al numero 361. - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c' la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Ambiente

Note dal CDCA: Centro Documentazione Conflitti Ambientali
piattaforma web italiana georeferenziata

Atlante italiano dei
conflitti ambientali

esperienze a confronto

Tra le esperienze positive rese possibili dalla rete c’è la sistematizzazione delle conoscenze relative i molteplici conflitti ambientali del Bel paese.
L’atlante italiano dei conflitti ambientali è una piattaforma web italiana georeferenziata in progressiva costruzione che raccoglie schede riguardanti controversie ambientali ed è aperta alle segnalazioni di cittadini e comitati.
Il progetto è nato nel 2007 da un idea dell’associazione A Sud (www.asud.net) che come riportato nel sito ha l’obiettivo di indagare, studiare e divulgare cause e conseguenze in termini ambientali, economici e sociali dei conflitti generati dallo sfruttamento delle risorse naturali e dei beni comuni.

Atlante italiano dei 
conflitti ambientali

Riportiamo ancora dal sito: il CDCA si propone di stimolare l’interesse e il dibattito a livello nazionale ed internazionale sulle politiche di gestione dei territori e sui conflitti in corso per la giustizia ambientale e sociale, informando la cittadinanza, fornendo materiali per studiosi, ricercatori, giornalisti e attivisti e al contempo dando voce alle comunità locali e ai movimenti sociali che non hanno accesso ai mezzi di comunicazione mainstream.
La salvaguardia di ambiente e salute passa attraverso la diffusione di conoscenze e strumenti generati dalla collaborazione tra diverse professionalità e cittadinanza attiva. Trattasi di una mappatura partecipata di semplice utilizzo; attraverso un forum gli utenti registrati possono creare una scheda monografica che verrà inserita previo assenso dei ricercatori.

Il CDCA ha collaborato attivamente alla creazione dell’Atlante Globale sulla Giustizia Ambientale, nato da un’idea di EJOLT (Environmental Justice Organisations, Liabilities and Trade); sempre dal sito di CDCA, a proposito della mappa globale, apprendiamo che il progetto è stato coordinato dal Professor Joan Martinez-Alier dell’Università Autonoma di Barcellona (UAB-ICTA). Il dilagare dei conflitti a livello mondiale è da attribuirsi all’accresciuta necessità di materie prime e a subirne le conseguenze sono le popolazioni più povere.

In Italia le ragioni dei conflitti ambientali sono molteplici: uno studio di caso esaustivo è rappresentato da Malessere territoriale e proteste dai cittadini. Caratteri e peculiarità delle mobilitazioni territoriali nel Veneto di Laura Fregolent, docente di pianificazione urbanistica IUAV. Nel testo confluiscono i diversi conflitti territoriali raccolti per l’Atlante dei Conflitti Terrritoriali nel Veneto, un progetto di Legambiente Veneto e dell’Università Iuav di Venezia che analogamente all’atlante nazionale è una mappatura georeferenziata nella quale sono consultabili le schede monografiche dei conflitti.
L’esperienza di mappatura regionale (ancora in itere) è confluita nell’analisi dei dati raccolti in grado di restituire motivazioni ed effetti che ci dicono qualcosa in più su questo fenomeno in crescita.

Atlante italiano dei 
conflitti ambientali

Un lavoro simile ma con finalità differenti è costituito da Nimby forum, progetto di ricerca sul fenomeno delle contestazioni territoriali ambientali gestito dall’associazione no profit Aris – Agenzia di Ricerche Informazione e Società. Nato nel 2004, è una mappatura dei casi di conflitto nazionali, che parte però dal presupposto che le espressioni di malessere siano ricollegabili alla sindrome “Nimby” (Not in my Backyard), quindi ad interessi individuali che si associano nella difesa delle proprie stabilità. Questa interpretazione non tiene conto della crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente, del paesaggio, della tutela dei beni comuni e in stili di vita più sostenibili che accomuna sempre più persone.
E' invece in questo senso che occorre indirizzare ogni sforzo possibile per una equilibrata crescita democratica nel segno dell'ambiente.

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