Uno strumento multifunzionale
Gli occhiali
di Roberto Bonsi
Il popolare cantautore, scrittore, compositore catanese di origine, Franco Battiato, da quasi un lustro si è involato verso Lidi più sereni rispetto a questa nostra Terra sempre più litigiosa, sulla quale, e non dobbiamo scordarci, siamo e viviamo ogni dì, semplicemente in una sorta di … "comodato d’uso”.
Il talentuoso musicista, che è stato anche un regista, viveva tra Milano ed il “Mongibello” (n.d.a.: Il Vulcano Etna), un giorno disse: -”C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero”-, e questo era proprio il suo caso, in quanto forse un pò per auto isolarsi e chiudersi in sé stesso, gli occhiali da vista ma soprattutto quelli per il sole, se li metteva spesso.
Gli occhiali, si gli occhiali, ora lo avete compreso perché in questo torrido mese di Luglio 2025, sperando però che il tanto calore estivo diminuisca un po', scriviamo di lenti e di montature, cioè e per l'appunto di occhiali da vista e da sole.
Molti anni fa, e non scriviamo affatto di “C’èra una volta”, in quanto non vi raccontiamo una fiaba, bensì una marcata realtà a tutti gli effetti, ecco che nella centrale telefonica di una storica ed ancor oggi ben organizzata cooperativa di tassisti meneghina, si mise per casualità in contatto con lo “speaker” di turno, l'allora famoso cantautore, libanese di origine, conosciuto con il nome di Herbert Pagani. -"Buonasera, sono Herbert Pagani!. -”Per cortesia mi inviate un vostro taxi in via …”-. Il Pagani, che è morto nel 1988 in quel della Florida, negli “States”, è stato anche un apprezzato e seguito conduttore radiofonico, ed un artista poliedrico che scriveva ed interpretava i testi dei suoi brani, nelle lingue: italiana e francese. Uno dei suoi tanti successi, fu la divertente ma anche coinvolgente canzonetta intitolata: “Cin-cin con gli occhiali”, il cui allegro "refrain" fa così: -”Ci-cin dai / noi siamo speciali / portiamo gli occhiali, dai vieni con noi …”- Gli occhiali, una necessità, un gusto puramente estetico, ed altro ancora.
Su questo oggetto di supporto alla vista, per tutti coloro con meno decimi a disposizione, e con la volontà di contrastare i raggi solari, o solo così per darsi un misurato e distaccato contegno, si potrebbero scrivere libri su libri, ma noi ragionevolmente, ci limitiamo al ristretto ambito di un articolo che auspichiamo possiate ben apprezzare.
Ma chi ha inventati gli occhiali?. come al solito, e con fare tipico dell’uomo, sono sempre numerosi coloro che si attribuiscono un'invenzione o addirittura la …“scippano” per avvantaggiare la propria vanagloria e sopra ogni cosa il proprio mero e specifico interesse.
Un “illuminato” della Cultura “nostrana”, colui che risponde al nome di Vittorio Sgarbi, oggi purtroppo alle prese con una depressione non da poco, quando tanti anni fa, era appena giovincello, già allora portava i suoi occhiali da vista, e veniva così spesso dileggiato dai pochi compagni di scuola e di strada che aveva. Ragazzotti di ben altra indole e cultura, così almeno riportano le cronache del tempo. Gli stessi, sempre con tono offensivo e denigratorio, lo chiamavano “Uccialina”, termine dialettale ferrarese che stava a significare: “occhialuto”, e con questo singolare epiteto, che tale comunque era, si intendeva così creare una forma di distacco tra lui e loro, cosa che poi con il tempo è avvenuta.
Lo Sgarbi, figlio maggiore ed orfano di un farmacista, che in ogni paesotto ritenuto tale, era un tempo considerato figura al pari di un’Autorità. Sua sorella Elisabetta, che vive e lavora a Milano è “General Manager” di un’importante Casa editrice, una cineasta di fama, ed anche lei è laureata in farmacia come il genitore.
La vera e propria invenzione degli occhiali è da attribuirsi al domenicano frà Alessandro Spina, che viveva nel monastero di Santa Caterina in quel di Pisa, il quale determinò così uno dei tanti primati italiani, e qui siamo nel 1284. A livello giocoforza ancora rudimentale, gli ausili visivi di quella lontanissima epoca, furono ben presto denominati: Brille, prendendo tale atipico nomignolo da un cristallo di rocca chiamato berillo, il quale di seguito veniva levigato per formare le prime lenti.
Nel folgorante periodo del Rinascimento, l’occhiale divenne finalmente un oggetto quasi di culto, e che contribuì a “celebrare” lo sfarzo di molte nobili famiglie, e fu solo nel corso del ’700 che da “status-symbol”, passò ad essere richiesto solo per diversi “deficit” visivi.
Già da allora l’occhiale era una sorta di oggetto da usare per celia, e per prendere in giro le persone che lo indossavano (n.d.a.: vedi l’esempio dell'episodio succitato, che vide come protagonista lo Sgarbi). Secondo una stima forse non ancora aggiornata come si deve, nel mondo vi sono quasi 36 milioni di persone tra ipovedenti e ciechi, ed a 1,2 miliardi di persone, i medici hanno prescritto degli occhiali da vista. Solo nel nostro Paese, sono all’incirca 24,5 milioni le persone che indossano occhiali e lenti a contatto, e nel mentre, il gran mercato dell’occhialeria italiana, ha realizzato nel corso del 2021, questo come ultima stima, circa 105 milioni di paia di occhiali.
La produzione ottica è un settore molto importante per lo sviluppo dell’economia nostrana. Scusate ora, se per un attimo esprimo un concetto che riguarda la mia persona: -” nel corso dell’anno 2010 e di seguito nell’anno successivo, ho sofferto di cataratta, e la scoprì casualmente non andando dal medico oculista, ma mi fu diagnosticata durante una “visita-lampo” in un negozio per l'appunto di occhiali, dove nel reparto del controllo della vista, lavorava una brava operatrice sanitaria diplomata in oftalmologia. Al termine dell’ultima operazione che feci in un noto e quotato nosocomio milanese, probabilmente per guadagnare di più, i medici dello stesso ospedale mi nascosero il fatto che in quegli ambiti e momenti mi potevano anche togliere la miopia, è così per avermelo stupidamente nascosto, purtroppo non fu.” -. Ora resto sempre e comunque, un “occhialuto” giornalista oramai ad un lustro dall’essere ottuagenario.
La "Giornata Mondiale della Vista", la si “festeggia” ogni anno, il secondo giovedì del mese di ottobre, ed è varata dall’OMS (n.d.a.: Organizzazione Mondiale della Sanità), un Ente specifico dell’ONU ( n.d.a.: Organizzazione delle Nazioni Unite). Riallacciandosi a quanto scritto qualche riga più su, nel nostro Globo terracqueo sono oltre 36 milioni i ciechi e ben 217 milioni gli ipovedenti. Tornando alla cataratta, la stessa resta la causa principale di cecità, se non operata, e questo specialmente nei Paesi a medio e a basso reddito. Ricordatevi che la prevenzione e la riabilitazione visiva in ispecie quella ortottica, per quanto, è inerente alla prevenzione in oggetto, è un qualcosa davvero molto importante da attuare, in quanto i problemi che vi nascono sono tutt’altro che leggeri. La cosiddetta saggezza del popolino, dice che “non esiste miglior cieco di quello che non vuol vedere”, e questo è un antico proverbio tramandato coralmente a cui ha fatto eco il “grande” scrittore portoghese e “Premio Nobel per la Letteratura 1998, José Saramago, nel suo ottimo romanzo: "Cecità”- Editore Einaudi (Torino) pagg. 288.
Del proverbio menzionato, vi è anche traccia sulla “Sacra Bibbia”. Terminato il breve capitolo sulla vista in genere, si rientra nei “ranghi” del tema proposto, cioè gli occhiali.
Non dando retta alle solite “leggende metropolitane”, che attribuivano l’invenzione degli occhiali ai cinesi o agli indiani, con buona probabilità gli stessi furono invece inventati nel corso del 1200 in quel di Venezia o meglio nella vicina isola di Murano, lì nel comprensorio lagunare, famosa per le sue fabbriche per la lavorazione del vetro, capannoni che hanno raggiunta una fama mondiale. Nel 1887 il mastro vetraio tedesco, tal August Muller, ebbe modo di produrre una prima copertura corneale, e di seguito nell’anno successivo, il maestro “soffiatore” Adolf Fick, sulla falsariga di Muller, costruì la prima lente a contatto in vetro soffiato.
Qui in Italia le maggiori Case produttrici di occhiali si trovano prevalentemente nel Cadore, cioè in provincia di Belluno. il termine occhiale nasce come un aggettivo per via della sua specifica derivazione dalla parola occhio, cioè attinente al
l’occhio. Successivamente tale termine è diventato un sostantivo per ellissi grammaticale delle parole: vetro, occhiale.
Nel corso del tempo i materiali per realizzare gli occhiali sono cambiati e si sono decisamente modernizzati. Gli occhiali possono essere da vista, da lettura, da sole, da protezione, ed altro ancora. Gli stessi sono necessari per attuare la correzione di difetti visivi quali la miopia, l'ipermetropia, l’astigmatismo e la presbiopia. per meglio vedere l'iride e per altre cose.
Gli occhiali da sole, invece, e nella loro forma moderna, sono un'invenzione relativamente recente, anche se l'idea di proteggersi dal sole con lenti o schermi risale a molto tempo fa. I primi veri occhiali da sole, come li intendiamo oggi, sono stati resi popolari da Sam Foster nel 1929, quando fondò la prima azienda produttrice di occhiali da sole.
Tuttavia, diverse culture avevano già sviluppato metodi per proteggersi dal sole prima di questa data. esiste anche la lente d’ingrandimento, quest’ultimo però ed è bene saperlo non è un dispositivo ottico oftalmico.
C’è ancora tanto da scrivere, ma i nostri occhi ora sono un pò stanchi per via del nostro applicarci sul web. Fate ora finta di seguire una materia universitaria ed andate a controllare ogni dispositivo elettronico ma anche cartaceo per così ampliare il vostro sapere, ma ora ci si scusa perchè ci dobbiamo... togliere gli occhiali e riposare per un pò.