#363 - 1 maggio 2025
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Attualità

Dipendenza
sempre più preoccupante

Attrazione dei social

di Amanzio Possenti

I social sono diventati il pane quotidiano di molti, particolarmente degli adolescenti, ragazzi che, affacciandosi alla vita, vi si buttano con slancio acritico, spesso subendone gravi conseguenze sul piano esistenziale. Nella loro immaturità psicologica della quale sovente non si rendono conto, fanno, sbrigano, scrivono, lanciano strali, si sentono un po’padroni’ della situazione, accelerando un processo negativo nel convincimento di sentirsi adulti, nel possesso pieno delle proprie responsabilità.

Attrazione dei social

Ma non è così, e la loro condizione psicologicamente subalterna appare evidente, e con forte connotazione preoccupante mano mano si ’affidano’ all’attrazione social: pagandone le conseguenze in termini di crescita fisico-spirituale.
La cronaca racconta quotidianamente situazioni allarmanti in merito, ma forse non ce ne facciamo caso o pur conoscendole non interveniamo. Dove e come? Certamente in famiglia, dove accade che i genitori lascino inavvertitamente ‘fare’, pensando che si tratta di ‘esperienze da realizzare per il loro domani’.

Attrazione dei social

Torno a ribadire quel che altre volte ho segnalato: occorre educare in primis i genitori affinchè seguano, con amore e sensibilità, i figli nel loro sviluppo e non li lascino a se stessi nella sola compagnia dei social, ma siano presenti costantemente se l’adolescente diventa ’servo’ dei social. Soluzione che non è né facile né semplice da attuare, richiede continuità di azione dialogante. Insomma ai genitori è richiesto lo svolgimento di un compito educativo permanente in favore del figlio.

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