Tra le braccia della Vergine Maria
il riposo di Francesco tra pace e speranza
Tumulazione
di Amanzio Possenti
Sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore per scelta e omaggio alla Vergine, Francesco riposa in un luogo che non accoglieva un pontefice da oltre 300 anni.
Accompagnato dai porporati e accolto sul sagrato da persone che vivono in gravi difficoltà – le più care al suo pontificato: i senza tetto, gli emarginati, gli ultimi – il feretro è stato tumulato in una bara semplice, caratterizzata da una grande Croce e dall’ unica scritta ’Franciscus’, esempio estremo di dedizione all’Amore di Cristo attraverso l’umiltà e al culto di Maria frutto di gioiosa sensibilità.
I 250 mila di ogni continente, attratti dalla vicinanza a Cristo da Lui vissuta da sacedote, vescovo e papa, passati per un saluto orante alla Salma, hanno testimoniato che Francesco è stato davvero uno di loro, Vicario di Cristo in terra nel segno della Speranza e della Misericordia, pronto ad amare tutti e ciascuno e a vivere Passione e Risurrezione di Gesù quali temi di vita verso la salvezza.
Tutto con la forza creativa della comunicazione e della semplicità verbale, tra chiarezza di pensiero e vivacità di azione rivolte alla promozione della pace e del Bene di tutti, cristiani e no. ‘Conquistando’ il mondo, che gli è riconoscente e lo ringrazia di cuore.
Mentre voci a più finire cercano mediaticamente di individuare il prossimo pontefice - come se il conclave fosse un’assemblea partitica, ignorando che esso è assistito dallo Spirito Santo - lo sguardo va alla riunione elettiva dei cardinali, accompagnato dalla preghiera.