Continua sul nostro giornale la pubblicazione dei video
di grandi attrici che interpretano i racconti tratti dal poema
Mi svelo ma in animo nuda
Le storie del corpo che ogni donna può raccontare
di Antonio Bruni
Oggi vi presentiamo Francesca Benedetti che ha interpretato più volte il poema, nella lettura inaugurale del dicembre 2002 nel Tempio di Dioniso a Roma per la regia di Idalberto Fei.
Francesca Benedetti interpreta Esplosa. Un’anziana maestra, moglie abbandonata, confessa una relazione sessuale che ha rappresentato un’esplosione corporale di piacere. https://youtu.be/NPcANxvevwk
Ogni persona custodisce nel profondo della memoria un vissuto del corpo, esemplare della propria identità. Quel pensiero è in lei presente, è raro che ne parli, può restare custodito o inconsapevole nell'animo ma può svelarsi, se ad ascoltare c'è un poeta. Nasce così "Mi svelo ma in animo nuda". Sono novanta le donne che compongono il poema di Antonio Bruni scritto in versi novenari e corredato da cori e da canzoni.
Canto 72 dall’ OTTAVO CORO
NEL FIUME DEI BRIVIDI UN VOLO
Esplosa scottarmi al mio sole
Gelante mia madre nei modi
violento e silente mio padre
famiglia operaia scontrosa
da brava ragazza studente
negata dai miei ogni uscita
per me non potevo un vestito
vergogna di esprimere affetto
un'acne celava in bruttezza
vent' anni ed ai baci mi inizio
strappati in astuzia e tenacia
speravo fuggire di casa
di notte toccavo me stessa
che rabbia cercare da sola
quel compiersi dolce di umori
non esser tentata con mani
da Napoli allegro un ragazzo
vantava conquiste e risate
scommisi di averlo marito
la strada cercammo in calore
ma vergine sempre costretta
vestiti che bello strusciarci
sposati rapporti normali
ma radi e secondo il suo rito
ambivo inventare varianti
in piedi all' aperto in tappeto
in stalla o nel bagno dei giochi
invece lui freddo bloccava
gli ardori nascosti di sposa
ma non altri maschi pensavo
due figli poi giunse la crisi
svelava impotenza nervosa
la colpa alla moglie la fuga
ricerca di amante che curi
gelosa spezzata rimasi
in tutto lasciata da sola
con mille problemi smagrita
l'offesa mi rese più bella
quaranta e sentirmi ancor donna
un uomo sposato conobbi
l'invito e fu volo al pensiero
in bocca di un bacio sognato
l'abbraccio spontaneo e totale
e brava nell' eros scoprirmi
entravo nel gioco intrigante
ma senza legami affettivi
che presi a tagliare con studio
per non complicarci la vita
racchiuso nel sesso il rapporto
entrambi sfrenati in passione
i luoghi cambiavo di amplesso
spogliata dall' inibizione
da spenta insegnante di giorno
a letto puttana giocosa
curavo l'aspetto ed il trucco
andavo da lui verso sera
finiva il lavoro e per noi
lo studio legale un'alcova
varcata la porta la mano
tiravo immediata in vagina
spogliarmi e tenerlo in ginocchio
da brutta umiliata e tradita
sapermi mirata e importante
attesa e cercata nei gesti
e questo guardarmi del maschio
nell' essere oggetto di voglia
faceva salire il piacere
appresi baciarlo sul petto
e che meraviglia il suo pene
in pieno godere alle labbra
lui quando mi entrava durava
a lungo più a lungo spingeva
il peso perdevo nel viaggio
a darmi svelata riuscivo
costante inventavo le mosse
del gioco più bello del mondo
fu sfogo del corpo maturo
traguardo di orgasmo un diritto
finché si è allentata la febbre
tra amanti e nel ventre di donna
processo di autunno muliebre
dal verde più acceso di estate
approdo tranquillo e distacco
apprezzo di viver da sola
pensiero dei figli gli amici
mi resta il ricordo degli anni
esplosa godere il mio sole
quel folle galoppo di carne
non cerco un compagno sto bene
talvolta un abbraccio cordiale
sopita dei sensi passione.