#358 - 1 dicembre 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Reportage

Move Zanzibar

gli acrobati della leggerezza

di Stefano Pancera

Zanzibar offre sorprese autentiche oltre il turismo di massa, come il progetto “Move Zanzibar” a Jambiani, creato dal tanzaniano Clalence Lutumo. Questo centro comunitario è nato per dare ai giovani locali uno spazio dove crescere attraverso la ginnastica acrobatica, la musica e la disciplina, offrendo opportunità di sviluppo personale lontano dalle influenze esterne.
Zanzibar non è solo “resort e turismo di massa che avanzano” ma per fortuna questo piccolo arcipelago sull’oceano indiano riserva ancora – per chi vuole – delle piacevoli sorprese.

Move ZanzibarMove Zanzibar

Sono da poco passate le 10 del mattino quando arrivo a Kibigija, – sulla spiaggia di jambiani- uno dei villaggi più remoti e meno battuti dal turismo di massa nella parte sud-orientale di Unguja. Qui è l’oceano che regola i ritmi del tempo e del lavoro.
Un semplice edificio colorato, tetto in makuti e lamiera azzurra. A fianco quello che potrebbe sembrare il cortile di una grande scuola elementare recintato tra quattro mura piene di murakes colorati. Siamo al Move Zanzibar dove una cinquantina di ragazzi saltano cantano ballano : stanno provando dei numeri da acrobata, attorno un’atmosfera frizzate piena di vita. Ispirare, educare motivare crescere, potrebbe essere questo il motto di questo centro di formazione-movimento che unisce i giovani di Jambiani.

Move ZanzibarMove Zanzibar

In un arcipelago dove gran parte delle infrastrutture turistiche sono di proprietà o gestione di imprenditori non africani (molti gli italiani) questa è una iniziativa interamente locale : nata da un ragazzo tanzaniano per altri ragazzi tanzaniani.
Clarence, un tempo ragazzo di strada, è arrivato qui dal continente cinque anni fa, mosso dalla volontà di offrire ai ragazzi opportunità di crescita attraverso l’attività pratica: la ginnastica acrobatica. Nei primi tempi, lui e i ragazzi si riunivano ogni giorno in una spiaggia diversa, cercando di attrarre sempre più partecipanti.

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