Mitologia onirica ed ancestrale
Julianos Kattinis
di Cinzia Folcarelli
Un universo suggestivo, mitologico e onirico, è protagonista nelle opere di Julianos Kattinis, nato a Damasco nel 1934 da genitori greci ateniesi, che dopo aver studiato in Medio Oriente e in diversi Paesi europei, ha scelto Roma come città d’adozione.
Kattinis è scomparso il 9 settembre 2023 ma ci ha lasciato il ricordo della sua sensibilità umana e artistica e della sua forte personalità, e le sue splendide opere, che vivranno per sempre.
Ognuna di esse è storia rivelata, ricca di suggestioni e rimandi alla mitologia e alla vita vissuta.
Quella di Kattinis è un’arte che coinvolge emotivamente, trascinando lo spettatore in un mondo enigmatico, ancestrale, fortemente connotato di simboli. Visioni panteistico-metafisiche della realtà, le sue opere sono caratterizzate da stratificazioni segniche e coloristiche che si dispongono le une sulle altre, si sovrappongono, si intersecano, si fondono tra loro, creando un tessuto onirico e sensuale, atavico e criptico.
Le sue figure, inondate di luce, sono arcaiche e moderne al tempo stesso, memori delle civiltà millenarie del Mediterraneo.
La donna è spesso protagonista nell’arte di Kattinis, è una dea arcaica che conserva in sé tutta la forza e la potenza della Madre Terra, l’amore ma anche la forza distruttrice della Natura. I volti femminili sono sempre enigmatici e la fissità dello sguardo, che va oltre l’apparire, verso qualcosa di profondo e lontano, proviene dalle icone bizantine; la loro sacralità, generatrice di vita, è insita nel credo panteista dell’artista.
“La pittura è una cosa mentale”. Questa frase di Leonardo da Vinci sintetizza simbolicamente tutta l’opera di Kattinis.
Per lui il rapporto con l’arte è qualcosa di mistico, è passione che rende svegli nel cuore della notte, magnetismo che fa restare davanti all’opera finché l’ultimo tassello è al suo posto. Solo in quel momento l’artista stesso può vedere il risultato del suo creare, nato sulla tela direttamente come prolungamento della sua psiche.
I graffiti primitivi, l’arte assira, egiziana, etrusca, greca, africana, e ancora Michelangelo, oggetto della sua tesi all’Accademia di Belle Arti, l’Impressionismo, l’Espressionismo, la Metafisica, il Surrealismo, de Chirico, Chagall, Picasso, Kandisnky, Mirò, Klee, ma anche Campigli, Mastroianni, tutta l’arte, dalle origini al Novecento, riaffiora nelle opere di Kattinis, sedimentata, “vissuta” in composizioni sempre diverse, caratterizzate da una cifra stilistica unica e inconfondibile.
Kattinis ha partecipato su invito alla Biennale di Venezia del 1964. Ha inoltre esposto le sue opere in molte sedi prestigiose, pubbliche e private, in Italia e all’estero. E' presente su Wikipedia, Facebook, Instagram. Per ulteriori informazioni www.julianoskattinis.it