#315 - 1 ottobre 2022
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Parchi e oasi dello spirito

Un rifugio spirituale nell'incanto del paesaggio

Cottanello (Lazio - Rieti)

Eremo di San Cataldo

di Dante Fasciolo

Eremo di San CataldoEremo di San Cataldo

Situato alle porte del paese, il caratteristico Eremo di San Cataldo, incavato in una roccia, da oltre un millennio protegge la piccola comunità di Cottanello.

Le sue origini, precedenti al X secolo, sono dovute ai frati benedettini che, predicando nella zona, lo usavano come rifugio o luogo di eremitaggio. L'eremo è dedicato a S. Cataldo, Vescovo di Rochau, vissuto tra il VI- VII secolo d.c. che durante un pellegrinaggio in Terra Santa mori' a Taranto dove fu sepolto nella cattedrale.
La leggenda vuole che il Santo si sia rifugiato nell'eremo per sfuggire alla persecuzione ariana, ma nessun riscontro storico ha mai avvalorato tale ipotesi, ed e' più probabile invece che la sua venerazione fu portata dai soldati che intorno al 1497 avevano combattuto proprio a Taranto.

Eremo di San Cataldo

Il patrono di Cottanello è stato da sempre S. Andrea, ma gli abitanti hanno sempre avuto una particolare predilezione per S. Cataldo, copatrono che si festeggia con gran fervore il 10 Maggio; a lui sono stati dedicati molti ex-voto, alcuni ancora visibili all'interno dell'eremo.
All'interno la piccola cappellina custodisce i più antichi affreschi in stile bizantino della Sabina, di particolare bellezza, come il millenario dipinto del Redentore ed altri bellissimi dipinti quattrocenteschi, raffiguranti Madonne con Bambino e Santi Vescovi.

Eremo di San CataldoEremo di San Cataldo

Nel dipinto del Redentore, datato IX - X secolo, è rappresentato Gesù seduto in atto di benedire con ai lati gli apostoli e sotto sei sante; nell'affresco ci sono chiari riferimenti a S. Francesco di Assisi, il più visibile è il simbolo del santo stesso, il TAU greco che lo identificava.
E' certo infatti che tra il 1217 ed il 1223 Francesco si fermò tra le nostre genti per evangelizzarle. L'affresco venne alla luce solo nel 1944, quando guastatori tedeschi, per proteggersi la fuga, fecero saltare il ponticello sottostante. L'eremo miracolosamente rimase integro, ma lo scoppio screpolò un affresco del '700 raffigurante il paese, sotto il quale si celava il prezioso dipinto. Nella volta, infine, vi sono ancora le rappresentazioni barocche, quindi posteriori, quali la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre.
In un angolo della stessa parete c'è l'affresco risalente al 1443 della Vergine il cui Gesu' Bambino ha il volto che ricorda le sembianze di S. Francesco.

Eremo di San CataldoEremo di San Cataldo

Studiosi affermano che l'eremo sia stato usato più volte come avamposto di difesa durante i combattimenti susseguitisi nei diversi secoli: a confermare questa ipotesi ci sono le feritoie che ancora oggi si notano nella parete.
La suggestiva scalinata fu costruita nel 1888, quando fu realizzata la strada provinciale di Fontecerro per raggiungere la valle reatina. Prima di questa opera la vecchia strada era quella che passa per i Prati di Cottanello, ovvero proprio il cammino di Francesco, strada che percorreva il Santo da Greccio per raggiungere i nostri paesi.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.