Un'interessante mostra incentrata sui valori
Roma - Storica Galleria La Pigna
Lino Giuliani pittore
di Dante Fasciolo
Leonardo, nella mente e nel cuore…
e i pennelli scivolano puntuali,
e scrivono coi colori forme e pensieri…
Il viaggio di Lino Giuliani muove
con creativa e artistica magia
nel sogno, nel tempo, dentro l’uomo.
Il Corpo, il Lavoro, il Dramma, il Sacro
entrano nel racconto visivo
e schierano una scenografia d’incanto.
L’acerba mela verde è contrappunto
della melodia di un corpo nudo di donna,
lontana eco della Creazione Divina.
Troppo veloce il distacco dal bene,
la punizione sovrasta la trasgressione
e la vita diventa prigione di spine.
L’armonia del Giardino è negata
muta in forte impegno il rapporto che unisce
in un futuro di vita uomo e donna.
Ora è il lavoro chiamato a testimoniare
una tappa fondamentale da percorrere,
riscatto votato alla conquista della dignità sociale.
L’autore si appella al suo tempo:
Marcinelle, memoria del lavoro del dolore che unisce
la nostalgia del lavoro della gioia.
Una vorace bocca meccanica di un’antica trebbia
inghiotte covoni e restituisce sacchi di grano
In un’allegra giornata piena di senso di vita.
Ruote e cingoli ubbidiscono al motore,
il rumore sovrasta le voci gaudenti,
spighe e papaveri danzano spavaldi.
L’impegno del pittore bene esprime il rapporto
uomo e macchina, ingranaggio sensibile
che lenisce fatica e sudore.
L’ingranaggio dell’esistenza ruota implacabile,
inquina le città, le menti e le coscienze,
crea mostri al confine tra omicida irrealtà e follia.
Sui binari di morte stridono ruote di ferro
e grida e pianti e singhiozzi strozzati…
scheletri umani alimentano forni di odio.
Il dramma umano ha trascritto il conto
sul libro contabile della vita a perdere
e ha aggiunto chiodi e sangue alla Croce.
Urge Resurrezione,
il tempo reclama giustizia e amore,
non perdere un giorno… non aspettarne tre.
Il Pane della Vita si manifesta,
si libera dei chiodi, guarisce le ferite del corpo,
scende dalla sua Croce, subito.
Ora la morte è sconfitta, l’uomo torna libero,
la corona di spine e la veste del martirio
sono affidate alla custodia della Colomba della Pace.