In mostra le opere dei malati oncologici
Una iniziativa di "Salute Donna Onlus"
Roma - Ospedale San Pietro - Fatebenefratelli
Carpe Diem
Corso base di Fotografia con affiancamento Terapeutico
Oggi il mondo è invaso dalle fotografie, ognuno di noi sul proprio smartphone ha migliaia di foto in archivio, sempre a portata di mano e tutto questo scattare ha portato a perdere il significato primitivo di foto, cioè quello di cercare e catturare un' immagine, per cogliere quel particolare attimo/carpe diem.
Produrre una bella foto correttamente eseguita e tecnicamente perfetta è diverso
dall'aver prodotto una buona foto.
Una buona foto ha il potere di comunicare, di lasciare allo spettatore il ricordo
nel tempo di quell’immagine e tanto più una foto ha forza visiva tanto più è una buona foto anche se tecnicamente sbagliata.
Da queste premesse - scrive il Professor Antonio Astone - "è nata l’idea di parlare di fotografia e di imparare a leggere il significato delle immagini.
Il corso, organizzato presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli dalla Sezione Lazio dell’associazione Salute Donna con il prezioso contributo tecnico del fotografo Stefano Casadio, si è articolata in due fasi: la prima con incontri sulle tecniche di ripresa e sulle regole di composizione dell’immagine.
la seconda, il vero aspetto peculiare del corso, ha affrontato l’analisi della fotografia insieme ad un team di psicologi per scoprirne il significato profondo, le emozioni celate e il vissuto in esse presente in modo da trasformarle in un potente strumento di conoscenza, comunicazione e relazione."
Perché siamo attratti da un soggetto, da un particolare, da un colore o da una luce?
Cosa suscita nel nostro io profondo quello scatto?
La fotografia diventa strumento relazionale: dalla realtà raffigurata al momento della messa a fuoco alle emozioni dell’autore. Dall’emozione del singolo all’emozione condivisa. La fotografia diviene allora strumento di relazione interpersonale e, in particolare, tra operatori sanitari, pazienti, familiari e quanti coinvolti.
Una migliore relazione si traduce, in medicina ed in particolare in oncologia, in una maggiore motivazione ed una maggiore efficacia del percorso di cura.
La mostra Carpe Diem - esposta e visitabile gratuitamente presenta ben 60 opere fotografiche con diversi soggetti e diverse misure, realizzate da un gruppo di 15 nuovi artisti che hanno dato forma ai loro sguardi e alle loro riflessioni attraverso la macchina fotografica. Tutti pazienti oncologici, psicologi e volontari che hanno seguito il corso tenuto da Stefano Casadio sulle tecniche base dell’arte fotografica avvalendosi di un affiancamento terapeutico.
Fotografie e riflessioni. “Si tratta di una mostra molto originale, – racconta Stefano Casadio – perché gli scatti sono stati realizzati in questi mesi di corso con il supporto di cinque psicologhe che ci hanno accompagnato durante tutto il percorso, aiutando i pazienti a elaborare e a scrivere le loro sensazioni”.
Accanto alle opere, infatti, troveremo alcuni testi scritti dagli stessi autori. Come didascalie, espliciteranno le emozioni date dal nuovo modo di osservare il mondo, dalla ricerca di equilibrio e dalla forza di affrontare la malattia sentendosi parte di un gruppo.