Per celebrare l' 8 maggio "Festa della mamma"
Mamma
di Dante Fasciolo
“Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più (la penso)
e più mi sembra bella.”
Forse, nel buio dello scantinato
cambierebbe il verso, come io ora ho fatto,
anche il soldato ucraino intrappolato
che al volto della morte sostituisce quello della madre.
Tuonano bombe e mortai,
stridono cingolati tutt’intorno …ma
il suono percettibile è, ora,
Il suono dell’affanno della madre,
e già sulle labbra arse sembra posarsi
l’umido sapore salato delle sue lacrime.
Il ciclo naturale della vita dell’uomo
scansiona tempi e modalità …
Un vilnus, più di altri nocivo e nefasto
ne stravolge da sempre il traguardo;
si chiama guerra, e da sempre manifesta
odio, vendetta, prepotenza, stupidità,
e ricalca la facile via di Caino.
Ora che in alto non regna più il cielo,
ora che il blu del mare colora di nero i sogni,
ora che il respiro a braccia spalancate
è mozzato e a stento trattiene un singhiozzo…
quel tappo che comprime e respinge
l’urlo della perduta memoria del cuore…
ecco, ora, proprio ora, un pensiero s’affaccia
e un verso, modificato, sottolinea un senso:
“Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me (morto) e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!”