Roma - Scholas e Ucai insieme
una mostra d'arte per l'Ucraina
Città del Vaticano - Palazzo San Calisto
Arte, per essere
di Dante Fasciolo
È l’arte, da sempre, il linguaggio dell’essere umano nella manifestazione delle sue contraddizioni più profonde, dei suoi pensieri più profondi, dei suoi sentimenti più alti, delle sue domande più originali. Il luogo della conoscenza di sé stesso e del salto nell’ignoto.
Le diverse esperienze di arte plastica mettono l’accento sul processo creativo e non sul risultato. Condividono la ricerca per la propria espressione, il proprio tratto, colore, composizione e racconto. La creatività come il risultato di vivere un’esperienza, un incontro.
Partendo da queste due affermazioni fondamentali, ascrivibili al Manifesto della Scholas Occurrentes, l'Ucai Nazionale ha inteso collaborare all'iniziativa promossa al fine di testimoniare con una azione concreta solidarietà al popolo ucraino sottoposto ad un'invasione sul proprio territorio da parte della federazione Russa.
Si è trattato di un appello ai pittori e agli scultori aderenti all'Unione Cattolica degli Artisti Italiani, i quali hanno risposto, numerosi, donando un proprio lavoro per un'asta il ricavato della quale è destinato alle esigenze di comunità ucraine in difficoltà.
Questa comunicazione è punteggiata da una serie, minima, delle riproduzioni delle opere esposte presso il Palazzo Vaticano di San Calisto in Roma, sede della Scholas, della cui vocazione è bene ricordare "Si tratta di educare. Un’educazione che ci apre verso l’ignoto, che ci porta a quel luogo dove anche le acque non sono state divise, e da lì sognare nuovi sentieri" - secondo le parole di Papa Francesco che questa Scholas ha voluto fin da quando era pastore d'Argentina - "Insegnare la fragilità dell’incontro con l’altro, con tutto ciò che è diverso e allora con se stessi. Con tutto ciò che essendo differente ci restituisce la capacità di sorprenderci. Ci apre al mistero della vita come dono, ci fa rinascere sempre; ancor prima della divisione dei discorsi, dei progetti e delle culture. Crediamo che così, solo dall’origine, si possano intravedere altri cammini… Nel silenzio in cui nasce la parola, una parola capace di configurare un nuovo mondo".
In questo senso, l'incontro tra Scholas e Ucai risponde all'intuizione che questo volere di Francesco è insegnare per la vita.
Un moto verso l'ascolto, la creazione, la celebrazione, capace di rispondere a l'unica domanda di valore: Chi sono?
Chi sono...nell'essere, nel fare, nell'avere.