#299 - 15 gennaio 2022
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

Nuovo anno 2022: antichi interrogativi per l'uomo d'oggi

La scia

di Dante Fasciolo

Nel primo numero del giornale 2022
abbiamo dissertato sul desiderio e sulla necessità
di cambiare vita, o meglio, di provarci…
in questo secondo numero proponiamo tre argomenti
di riflessione per aiutarci nel cammino.

Nella rubrica Fotografia possiamo osservare immagini
di acqua vista dal cielo; foto aeree
che ci richiamano all’immenso globo in cui viviamo
e alla poesia del connubio acqua-terra,
esplosione di infinita bellezza.

Si impone subito un interrogativo:
gli uomini che guidano le nostre sorti
stanno operando per salvaguardare il pianeta
nelle sue peculiari qualità naturalistiche
e in difesa della sua biodiversità?

Un secondo articolo di reportage fotografico
trascina la nostra attenzione
nei luoghi in cui la vita dell’uomo è testimonianza
di povertà, di malattia, di analfabetismo,
condizione disumana, voci strozzate, occhi senza più lacrime…

Un secondo interrogativo ci interpella:
come è possibile che il senso della convivenza civile
e la necessità della vita sociale siano venute meno,
che l’indifferenza del mondo sviluppato abbia permesso
questo abisso di vergogna, che abbia rinnegato se stesso?

Per comprendere appieno l’assurdo contesto,
forse può aiutarci il nostro terzo articolo sulle pulsar,
l’eterno scomporsi e ricomporsi delle stelle,
memoria di un’armonia e di un dispiegamento:
la storia e la vita dell’uomo possono essere ritenute tali
se la scia di ciascuno degli uomini, di ciascun popolo,
di ogni nazione e ogni continente saprà inserirsi
sulla scia positiva di un progetto di vita possibile
capace di emulare “L’amor che muove il sole e l’altre stelle”

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