#253 - 21 dicembre 2019
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N 354 GIOVEDI' 1 AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c' la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Iniziative

2020: Anno Internazionale delle Lingue Indigene Il contributo dei missionari comboniani allo studio e alla preservazione delle lingue locali nella loro opera di annuncio del Vangelo

Una mostra bibliografica divisa in sei sezioni: editoria storica, testi, foto, video che mostreremo nei numeri successivi del giornale accompagnandola fino al suo termine di esposizione

Roma - Lingue, Missione, Memoria

Dai Nuer ai Pokot

Quarta parte - le lingue riconosciute

Presentate attraverso testi di missionari e studiosi

Dai Nuer ai PokotDai Nuer ai Pokot

I Nuer, che chiamano se stessi Nath, sono una confederazione di popolazioni stanziate nel Sudan del Sud nella zona occidentale dell'Etiopia: formano uno dei più grandi gruppi etnici dell'Africa Orientale, appartenenti al Gruppo dei Nilotici e sono dediti prevalentemente alla pastorizia.
Sono stati oggetto delle ricerche sul campo svolte negli anni trenta del secolo scorso dall'antropologo britannico Edward Evan Evans-Pritchard, che operò nelle paludi e nelle savane del Nilo nella regione di affluenza del Sobat e del bahr al-Ghazal, per conto del governo del Sudan Anglo-Egiziano.

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I membri di ogni gruppo vivono in villaggi rialzati sui tumuli ai lati dei fiumi , strutturati a grappolo, i Kraal, durante la stagione delle piogge e si disperdono invece in accampamenti più piccoli durante quella secca, per dedicarsi alla caccia e alla pesca, attività che completano una dieta insufficiente di latte.
Le coltivazioni principali sono costituite dal miglio, anche se, nei pressi delle capanne, trovano spazio il mais e i fagioli, insieme al tabacco.
I Nuer in Sudan del Sud sono, approssimativamente 1.742.000.

Dai Nuer ai PokotDai Nuer ai Pokot

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Il popolo Pokot (anche scritta Pokoot) vive nella contea West Pokot, nella contea di Baringo in Kenia e nel distretto Pokot della regione orientale del Karamoja in Uganda. Essi formano una sezione dell’etnia Kalenjin e parlano la lingua Pokoot che è molto simile a Marakwetel, Nandi, Tuken e altri membri del gruppo linguistico Kalenjin. Il numero di coloro che parlano Pokot in Kenia è stato stimato a 783.000 (ultimo censimento 2009) mentre il numero di Pokot in Uganda è stimata in 130.000.

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Anche se i Pokot si considerano un solo popolo, sono fondamentalmente divisi in due sottogruppi in base ai mezzi di sussistenza. Circa la metà dei Poket sono semi-nomadi. Semi-pastoralisti che vivono nelle pianure a ovest e a nord di Kapenguria e in tutta la Divisione Nginyang, distretto di Baringo. Queste persone allevano bovini, ovini e caprini e vivono dei prodotti del loro bestiame. L’altra metà dei Pokot sono agricoltori che vivono sui monti Cherangani del Kenya.

Dai Nuer ai Pokot

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