#239 - 4 maggio 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Fotografia

Nell'ambito dei "Dialoghi sull’uomo", in mostra il difficile percorso della convivenza

Pistoia - 24 maggio / 30 giugno

Confini di Umanità

Paolo Pellegrin - Sessanta scatti dal mondo

Quello dei dieci anni è per i Dialoghi sull’uomo un traguardo di crescenti successi indissolubilmente legato alla città di Pistoia, che ha contribuito a rendere il festival uno spazio di confronto capace di attrarre, anno dopo anno, un numero sempre maggiore di persone. Pistoia non ha solamente ospitato i Dialoghi nelle sue piazze, li ha anche rafforzati a ogni edizione attraverso la stretta collaborazione dei giovani volontari pistoiesi, che nel tempo hanno superato di gran lunga quota tremila, del personale del Comune di Pistoia, che rappresenta il fulcro organizzativo dei tre giorni di festival, e dei tanti operatori

Confini di UmanitàConfini di Umanità

La mostra fotografica, realizzata da Paolo Pellegrin appositamente per "Pistoia – Dialoghi sull’uomo, propone sessanta scatti, in parte inediti, di uno dei fotografi più apprezzati nel panorama mondiale, grazie al suo impegno e all’innovativa estetica documentaria.

Confini di UmanitàConfini di Umanità

Realizzate in Algeria, Egitto, Kurdistan, Palestina, Iraq e Stati Uniti, le immagini sono accompagnate da un video dello stesso Paolo Pellegrin, realizzato in America per indagare le linee razziali che ancora dividono il Paese, confini invisibili ma ancor più insormontabili di quelli fisici.

Confini di UmanitàConfini di Umanità

Le immagini coprono un arco temporale di quasi trent’anni, sviluppando, per sottrazione e opposizione, l’impervio percorso della convivenza, ostacolata da muri, guerre, mari in tempesta e deserti, ovvero tutte le frontiere, naturali e artificiali, visibili e invisibili, che dividono, imprigionano e isolano gli esseri umani.

Confini di UmanitàConfini di Umanità

La mostra ci conduce dunque lungo i confini dell’umanità, per mostrare lo sforzo continuo, ma necessario, alla base della convivenza.

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