In occasione del Festival "Flautissimo"
Il flauto
Potrebbe sembrare semplice, ma non lo è se non lo si conosce a fondo e se non se ne utilizzano tutte le potenzialità . Parliamo del flauto: occorre saper bene amministrare il meccanismo di chiavi che si trovano allineate nel corpo centrale dello strumento per ricavarne, attraverso il foro di insufflazione, le sonorità gravi e i registri acuti.
il suo suono risulta brillante e struggente, e in virtù di queste sonorità il flauto ha avuto e ha tutt'ora grande popolarità nella musica, classica, professionale e amatoriale. Una certa iconografia che riproduce il passato, e in base ad antichi intonaci dipinti, ci mostrano uomini che suonano strumenti, più o meno rudimentali, attraverso il loro fiato; ma venendo più avanti nel tempo, possiamo affermare che il flauto presente ai nostri giorni - via la forma conica, si alla forma cilindrica - ha visto la luce verso la metà del secolo XIX grazie al musicista Boehm, flautista tedesco.
La famiglia dei flauti annovera tre o quattro modelli di strumento ciascuno dei quali si avvale di particolari estensioni, e comunque tutti hanno una posizione centrale nelle orchestre: alloggiano infatti vicino agli oboi e subito dietro le viole.
E' da questa posizione che due grandi esecutori: James Galway e Jean-Pierre Rampal, sono riconosciuti primi fra molti, e anche grazie a loro se milioni di appassionati hanno potuto apprezzare interamente le musiche di Mozart, Ravel, Debussy particolarmente e genialmente generosi nell'indicare l'uso questo strumento nei loro indimenticabili spartiti.