#224 - 4 agosto 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Poesia

Presentato alla FUIS - Federazione Unitaria Italiana degli Scrittori

Quando l' Ambasciatore è un Poeta

Urbis Aeterna

Di Julian Isaias Rodriguez Diaz

prologo Pablo Cerezal - cura e traduzione Marcela Filippi Plaza

Talos Edizioni

Urbis AeternaUrbis Aeterna

Cosa fa un intellettuale inviato dal suo paese a rappresentarlo preso un altro paese? Primo: vedere e conoscere la città ove risiede l'ambasciata affidatagli; secondo scoprirne la vita e scandagliarla nel profondo, innanzitutto, per dovere d'ufficio che reclama corrette relazioni tra nazioni amiche, e rispetto per i propri concittadini che hanno il dritto di essere assistiti come meglio si può; infine, ma non da ultima, per quella innata curiosità umana che spinge lo sguardo e la mente in avanti, sempre tesi all'orizzonte successivo.

Urbis AeternaUrbis Aeterna

Deve essere stato proprio questo l'itinerario seguito da Julian Isaias Rodriguez Diaz, Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, a giudicare dal suo ultimo libro di poesia "Urbs Aeterna" dedicato alla città di Roma.
Nell'introduzione ci fa partecipi delle sue impressioni: Prima fu la luce dei suoi tramonti, ciò mi ha ricordato l'intensa illusione dei conquistatori. aver raggiunto una montagna d'oro. Dopo, per dirla con l'espressione presa dalle radici mitiche di Roma, l'improvvisa sensazione di eternità. Ho scoperto che le inevitabili parole che la definiscono, non solo si riferiscono al suo materiale perdurare, ma anche allo stupore di sentirla viva. Così, in un istante di silenzio, percorrendola, ho avuto la certezza della Roma eterna.
Eccola, mi sono detto, come un luogo comune del tempo, senza inizio né fine, immensurabile.

Urbis AeternaUrbis Aeterna

In un modo insolito, lo giuro, / perchè genuina, autentica e pura, / m'innamorai di Roma senza misura / di quell'ostinato amor così immaturo. / Sarà scappata da una magia con ardire? / Da quell'antico, sempre oscuro, incanto? / La stessa mestizia del suo pianto / di un passato che pensa d'esser avverire. / Dimmi, Città Eterna, cos'hai inventato? / Hai amato una volta, o mai amato? / Perseveri o hai fatto la tua rinuncia? / Racconta la tua memoria, parla del vento. / Di' Roma, con la tua anima di convento, / se è tua la superbia che t'annuncia!

Urbis AeternaUrbis Aeterna

A volte - torna a noi il poeta - ho creduto che Roma fosse fatta di paradossi e di un ordine probabilmente metafisico in un "periodo senza temp". Ad essa è accaduto tutto ciò che succede in un'eternità. La idealizzo nel mio esilio di ambasciatore. Avverto i suoi splendori, non le trovo difetti. So che il giorno in cui la lascerò, le scriverò lettere come a un'amata immobile.

Urbis AeternaUrbis Aeterna

Ombre, rovine e storia sono lì / come resti di tempi sospesi, / i tempi dellimpero son lesi / ma la sua grandezza è ancora lì. / Forse la sua eternità fu sempre così / - testimoni i secoli, l'oblio e le giostre - / e in un altro idus di marzo illustre / Roma e l'altro Impero s'insinuano in me: sì! / Il muro di Adriano la circonda. / Ora più che un muro è un'idea profonda / che apre le sue porte senza accerchiarla. / Quella Roma è tuttora sovrana, / contraddittoria sempre! Così pagana! / Il gran miracolo è stato non cambiarla.

Urbis Aeterna

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