#195 - 10 giugno 2017
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Centro storico di Napoli

Teatro di Neapolis

di Alessandro Gentili

Il teatro romano di Neapolis era scoperto, differentemente dal classico Odeion, e quel che ne rimane è la traccia di ristrutturazioni e rifacimenti avvenuti durante l'età flavia (I secolo) e nel II secolo.
Nessuna testimonianza della struttura originaria che avrebbe addirittura accolto delle performances retoriche di Nerone.

Teatro di NeapolisTeatro di Neapolis

Con la caduta dell'Impero romano gli spettacoli teatrali perdono d'interesse e il teatro viene abbandonato pare anche a causa di un'alluvione successiva.
Durante il medioevo la situazione non cambia, anzi il teatro cambia destinazione d'uso e viene riutilizzato come piccola necropoli prima (700 d.C. circa) e come discarica poi.
Tra il 1400 e il 1600 il vecchio teatro viene letteralmente inglobato da edifici costruiti proprio intorno e definitivamente ostacolato dall'apertura proprio di vico Cinque Santi, da cui oggi vi si può accedere.
Il vascio (abitazione, solitamente di una sola stanza, costruita a livello della strada) del signor Vittorio è solo una delle centinaia di particolarità che si possono trovare nel Centro Storico di Napoli.

Teatro di NeapolisTeatro di Neapolis

Patrimonio archeologico, il vascio del signor Vittorio si presenta come una normale abitazione antica: macchina per cucire, cucina, quadri alle pareti, qualche mobiletto e un letto.
Quest'ultimo ha reso la stanza interessante dal punto di vista culturale. O meglio, ciò che il letto cela. Al letto è legata una corda. E la corda, una volta tirata, sposta il letto che rivela una botola. La griglia metallica separa il vascio da una scalinata sotterranea: discendendo è possibile giungere ai resti di un antico teatro romano.
Per il signor Vittorio, vecchio proprietario del vascio, non era possibile accedervi direttamente, data la presenza di un blocco di terreno a sbarrargli il passo. Ma egli si accontentava di discendere le scale per tenere al fresco del tufo le sue scorte di vino.

Teatro di NeapolisTeatro di Neapolis

Prima del signor Vittorio questa zona sotterranea veniva usata dai civili per scappare dai bombardamenti della Grande Guerra, poiché già agli inizi del '900 c'erano queste costruzioni insolite.
Per precisione, già dal 1600, Il teatro è rimasto visibile sino alla fine del 1500 dopodiché, durante la dominazione spagnola del 1600, fu istituita una legge che permetteva l'edificazione in qualsiasi punto della città. Il motivo fu semplice: troppi abitanti. Napoli contava all'epoca 250.000 cittadini, e troneggiava tra le città più popolose d'Europa (era seconda soltanto a Parigi).

Durante il 1800 molte di queste abitazioni furono abbandonate, e i loro cunicoli furono dimenticati per lunghi anni. Solo nell'ultimo periodo si è deciso di monitorare questi luoghi. E la casa del signor Vittorio è solo una delle innumerevoli abitazioni a celare segreti di tale portata.

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